Deux jours, une nuit (Two Days, One Night) – Recensione
Come rendere la superstar francese Marion Cotillard una persona comune, costretta dalla crisi economica a conservare il proprio posto di lavoro, perché è moglie e madre, esattamente come tutti noi. A darne brillantemente dimostrazione i fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, con il film che la vede protagonista, Deux jours, une nuit, presentato in Concorso al Festival di Cannes.
Sandra (Marion Cotillard) è una giovane donna che ha un solo fine settimana, due giorni e una notte, per convincere i suoi colleghi a rinunciare ai loro bonus per poter mantenere il suo posto di lavoro. Ad aiutarla nell’impresa sarà il marito, (Fabrizio Rongione).
Due giorni ed una notte. Sono quelli che restano a Sandra, operaia della Solval, un’azienda di pannelli solari, per riuscire a conservare il proprio posto all’interno della fabbrica in cui lavora. Una corsa contro il tempo, per riuscire a convincere i colleghi a non votare contro il suo reinserimento, ma ancor di più rinunciare al bene comune per lei.
La crisi economica, di valori, ma anche il cercare di mantenere quei pochi ancora rimasti, questo è lo scopo che si prefiggono Sandra e il marito. Lui rappresenterà per lei il motore, assieme ai figli, per cercare di affermare un proprio diritto.
Spesso però e purtroppo, come succede a Sandra, per ottenere ciò che si vuole, bisogna fare dei sacrifici e soffrire. La protagonista infatti, è costretta a contattare i propri colleghi, telefonicamente o di persona, chiedendo loro di rinunciare al premio di produzione in suo favore. Combattente, disposta a tutto, Sandra, sostenuta dai suoi affetti, farà di tutto per convincerli, cadendo anche nell’umiliazione.
Brava come non mai, in un ruolo non facile da interpretare, Marion Cotillard da prova di grandi abilità, riuscendo a convincere, ma soprattutto ad emozionare, capace di dimostrare la timidezza, la frustrazione e la malinconia del suo personaggio, buonissima spalla destra anche Fabrizio Rongione.
Corale e allo stesso tempo individuale, il film dei Dardenne, un dramma sociale che è incentrato sull’essere umano, sulle sue scelte, sulla dignità del lavoro, Deux jours, une nuit, mette al centro della pellicola proprio i temi tanto cari ai due fratelli: la famiglia, il lavoro e il valore dei soldi.
Semplice ma efficace, attuale e perciò in grado di entrare nel profondo, il film dei Dardenne è una crociata contro l’ingiustizia per dimostrare ciò che si è e ciò che ci si merita, una pellicola toccante, che grazie ad una interpretazione memorabile della sua protagonista, rimarrà facilmente impressa negli occhi e nel cuore dello spettatore.
Alice Bianco