Dragon Trainer 2 – Recensione
Draghi, vichinghi, acrobazie: tutto a livello doppio per questo secondo capitolo di Dragon Trainer che, pur non essendo all’altezza del primo capitolo, riesce a soddisfare e a lasciarsi guardare, con qualche picco qua e là.
Hiccup e Sdentato sono diventati completamente inseparabili: volano in cielo alla ricerca di nuove avventure e si lanciano in spericolate acrobazie. Un giorno i due amici scoporono una grotta di ghiaccio segreta dove vive Eret, un misterioso allenatore che ha trasformato la grotta in un rifugio per draghi selvaggi. Da qui inizia l’avventura che porterà Sdentato e Hiccup a dover difendere la pace dal temibile Drago Bludvist.
Ovviamente se l’elemento forte del primo capitolo era l’originalità, qui quella viene a meno, però, mantenendo saldo al timone il regista Dean DeBlois, non si perde l’anima e lo spirito che hanno reso Dragon Trainer, per molti, un culto d’animazione.
Nonostante l’introduzione di alcuni nuovi personaggi umani, il centro della storia, che poi è l’identità stessa del racconto, sono i draghi. E questa volta ce ne sono davvero per tutti i gusti e per tutte le taglie. Quando entrano in scena loro, soprattutto quando vengono ‘ripresi’ tutti assieme, è una vera goduria per gli occhi. Il reparto visivo, infatti, è uno dei punti forti di questo film, a cui il 3D, purtroppo con la sua perpetua tecnica di scurire le immagini, fa perdere potenza all’arcobaleno di colori che DeBlois e compagnia ci regalano.
Rispetto al primo, ci sono molte più scene di battaglia che occupano parecchi minuti di pellicola, ma queste, che in molti film diventano tallone d’Achille, qui non si trasformano mai in scene noiose grazie all’estrema attenzione per i dettagli del cineasta e di tutta la sua crew. E nonostante, al primo sguardo, queste scene possano sembrare un minestrone ricco di umani, draghi, terra, fuoco, aria e acqua, tutto riesce a trovare il suo posto e la sua dimensione senza rovinare la visione d’insieme.
Anche la sceneggiatura è controllata, attenta a non lasciare niente al caso con quella dose di humor tipico dei film DreamWorks e, nella sua semplicità, riesce a filare liscia fino alla fine senza che si senta il bisogno di guardare l’orologio.
Dragon Trainer 2 è un film soddisfacente, che pulsa ancora di vita e si fa amare (e ci fa commuovere) tanto quanto il primo.
Sara Prian