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Father and Son – Recensione

Con la giusta misura, discrezione e tenerezza, Koreeda con il suo ‘Father and Son’ ci regala una pellicola che è un percorso di vita, un viaggio all’interno di due famiglie che scoprono il vero significato di diventare genitori e, in particolar modo, il vero significato di essere padri.

Ryota Nonomiya (Masaharu Fukuyama) è un uomo d’affari di successo, abituato a risolvere ogni problema con il potere dei soldi. Un giorno l’uomo apprende che il suo figlio biologico è stato scambiato per errore con un altro dopo la sua nascita: ora, deve prendere una decisione cruciale e scegliere tra il suo vero figlio e quello che ha cresciuto.

Impossibile non pensare immediatamente al bellissimo film di Lorraine Lévy ‘Il figlio dell’altra’, ma se nella pellicola francese giocava un ruolo fondamentale la condizione politica delle due famiglie, nel film di Koreeda quello che identifica i due nuclei famigliari è l’estrazione sociale e il modo in cui allevano i propri figli.

Il regista giapponese non dà un suo giudizio, non punta il dito verso un modo di crescere la propria prole rispetto all’altro, ma al contrario ci pone davanti entrambe le realtà con i loro difetti e pregi. A riguardo diventa emblematica la foto che le due famiglie si fanno al lago, dove i Nonomiya sono tutti composti e in riga, mentre i Saiki sono scomposti, giocosi e pieni di vita.

Due modi di dare amore, due modi diversi di indagare il significato di essere genitori e, in particolare di essere padri.

Il maestro giapponese si pone una domanda fondamentale sulla quale ruota tutta l’emozionante pellicola: mio figlio è colui che ho cresciuto oppure è il sangue del mio sangue anche se allevato da un’altra famiglia?

Ma soprattutto, tra queste due possibilità, esiste una scelta giusta?

Ryota Nonomiya è il vero protagonista della vicenda, colui il quale deve imparare ad essere padre in una situazione in cui, per la prima volta nella sua vita, i soldi non possono aiutarlo e che l’attore Masaharu Fukuyama, interpreta in maniera egregia permettendo al suo personaggio una crescita emotiva che trova il suo zenit in una delle ultime scene.

‘Father and Son’ è un viaggio di molti personaggi, ma anche di uno solo, che Koreeda racconta con mano delicata e attenta, soprattutto alle reazioni dei bambini che sono quelle che toccano di più lo spettatore, in una regia geometrica a tratti spigolosa che si completa con una storia invece, al contrario, tenera e piena di spunti di riflessione.

Sara Prian

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