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Focus – Niente è come sembra – Recensione

Un professionista dell’imbroglio di grande fascino e una bellissima aspirante criminale, una coppia di grande appeal è al centro di Focus – Niente è come sembra, patinato gambler movie con una spolverata di romanticismo.
La storia è quella di Nicky Spurgeon (Will Smith), esperto nell’arte della truffa e del riciclaggio del denaro proveniente da furti e carte di credito clonate, che si ritrova coinvolto, professionalmente e sentimentalmente, con una criminale alle prime armi, Jess (Margot Robbie). I due si incontrano per la prima volta a New York e poi si ritrovano a New Orleans dove Nicky cerca di insegnarle i trucchi del mestiere. Ma il rapporto tra i due diventa ben presto molto intimo tanto che, per paura che pregiudichi il proprio lavoro, Nicky allontana improvvisamente la ragazza. Tre anni dopo, i due si ritrovano a Buenos Aires grazie al miliardario Garriga (Rodrigo Santoro) proprietario di un team internazionale di auto da corsa.
Il cervello umano e le sue imprevedibili dinamiche. Forse non tutti sanno che, dal momento che il cervello di un uomo non può concentrarsi realmente su più di una cosa alla volta, esso crea delle scorciatoie che talvolta sono solo una forma di automazione di un processo decisionale. Sfruttare questa vulnerabilità è il pane quotidiano dei maghi della truffa, come Nicky, lo scaltro protagonista del film. “Si tratta di distrazione. Si tratta di concentrazione. Il cervello è lento e non può reagire velocemente. Colpisci in quel momento, prendi in quel momento”. Questa è la sua filosofia.
Fiducia e vulnerabilità, distrazione e concentrazione, induzione subliminale e presunta ingannevolezza: le premesse per uno svolgimento interessante c’erano tutte. Ma la tentazione romantica ha finito per prendere la mano del duo di registi-sceneggiatori Glen Ficarra e John Requa che si erano già esercitati sullo stesso argomento nel 2009 con Colpo di fulmine – Il mago della truffa, pellicola impreziosita dalla presenza del carismatico duo Jim Carrey-Ewan McGregor.  
Ma questa volta l’esito è un po’ diverso perché Focus (sottotitolo italiano Niente è come sembra) finisce per essere, più che una nuova storia alla Ocean’s Eleven, un puro prodotto commerciale basato sul fascino dei due protagonisti: un Will Smith sempre più in forma ma poco incisivo e sempre uguale a se stesso e la bionda rivelazione sexy Margot Robbie (che si è fatta notare accanto a Di Caprio in The Wolf of Wall Street). Locations di grande appeal (da una New York innevata, a una solare New Orleans, fino a una Buenos Aires sospesa tra antico e moderno), fotografia patinata, automobili e abiti da urlo (tutte le entrate in scena della protagonista sono delle vere sfilate di moda), nulla manca a una confezione fatta apposta per attrarre il grande pubblico e catturare anche le platee femminili (dando più spazio alla love story che ad adrenaliniche sequenze action).
Il vero punto debole del film è la sceneggiatura che non regge oltre la prima mezz’ora, smarrendo il suo focus proprio nella seconda parte, dove, tra i box delle corse automobilistiche e i pittoreschi quartieri di Buenos Aires, la tensione e il ritmo calano vertiginosamente. E mentre l’arte del furto si fa sempre più glamour, il gioco delle false apparenze trascina lo spettatore in un finale dove gli inganni di truffatori e manipolatori vengono finalmente a galla. Peccato però che, quello che dovrebbe essere il colpo di scena decisivo, non sia un vero e fulmineo twist.
Di un film non particolarmente memorabile, resta però una grande scena: il ripetuto gioco di scommesse tra il nostro Nick e un ricchissimo signore asiatico (e ti pareva!) durante una partita del Super Bowl a New Orleans all’interno di una skybox VIP, ovvero un’ala elegante e accessoriata dello stadio. Questa si che è una gara all’ultimo colpo dove depistaggi e condizionamenti mentali la fanno da padrone e dove realmente niente è come sembra.

Elena Bartoni    
 

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