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Frances Ha – Recensione

Comicità, sentimentalismo, grandi interpretazioni, ottimo sviluppo di tematiche, il tutto in una storia semplice e lineare in cui tutti i giovani d’oggi possono ritrovarsi. Questo è il bellissimo Frances Ha, diretto da Noah Baumbach e scritto a 4 mani con la protagonista Gerta Gerwig, che ci racconta la storia di una giovane ragazza che impara a diventare adulta e a prendersi le sue responsabilità in una New York hipster e ricca di figli di papà.

Frances (Greta Gerwig) vive nella Grande Mela anche se non possiede davvero un appartamento. Lavora per una compagnia di danza, ma una ballerina non è. Vive nei suoi sogni e cerca di volere di più dalla vita prendendola con gioia e leggerezza.

Frances Ha, che arriva da noi con un cospicuo ritardo, è un film frizzante e leggero, ma che riesce a far riflettere lo spettatore sul tema dell’amore, della crescita  e dell’amicizia in maniera profonda, parlando direttamente al cuore dei ventenni.

Baumbach e la Gerwig prendono le sicurezze, i punti fermi e le fondamenta della vita della protagonista e pian piano li distruggono, portando il personaggio principale ad una crescita forzata nel mondo degli adulti, il tutto in un bianco nero d’autore, che crea la giusta atmosfera donando una sorta di dolcezza maggiore alla storia, che ci viene raccontata attraverso carellate ed inquadrature ferme, con la telecamera che ‘scivola’ da una scena all’altra.

L’energia che la Gerwig fa trasparire dallo schermo, investe completamente lo spettatore che si sente avvolto da un turbine di emozioni e che raggiunge il suo apice nella scena in cui Frances corre saltellando per le vie di Manhattan al ritmo di Modern Love di Bowie.

L’aspetto visivo è coadiuvato da una sceneggiatura brillante nella sua linearità, che si poggia completamente sul carisma della Gerwig che ci regala, ad ora, la sua interpretazione migliore. A questo si aggiunge una tematica che nel cinema ancora si vede poco, cioè quella di presentare il rapporto d’amicizia come una vera e propria storia d’amore (si era visto solo nel bellissimo Il Ventaglio segreto di Wayne Wang, ma lì già si parlava di un’altra cultura, quella Orientale) con tutti i traumi e le bellezze che la caratterizzano.

Frances Ha è un film vero, dove il cuore di chi l’ha scritto traspare, dove i sentimenti sono reali e dove il confronto con il Woody Allen della sua Manhattan fatta di intellettuali ed hipster, per la prima volta, non è perso in partenza, anzi.

Sara Prian

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