Fuga in tacchi a spillo – Recensione
Una fuga tutta al femminile, tra valigie piene di scintillanti scarpe col tacco e pistole maldestramente maneggiate, ecco il succo di questa commedia che vede duettare la bellezza tascabile di Reese Witherspoon e quella statuaria di Sofia Vergara.
Fuga in tacchi a spillo (in originale Hot Pursuit) racconta la storia di una poliziotta rigida e ligia alle regole, l’agente Cooper (Witherspoon), che si vede affidare l’incarico di scortare la sexy moglie di un boss della droga, Daniella Riva (Vergara), attraverso il Texas dove la donna e il marito dovranno testimoniare in tribunale contro il famoso narcotrafficante Cortèz, fresco di arresto. Ma la squadra di polizia e il signor Riva cadono in un agguato. Daniella diviene vedova e a prenderla in custodia è l’agente Cooper, miracolosamente scampata alla sparatoria. Le due donne fuggono da San Antonio alla volta di Dallas inseguite da una coppia di poliziotti corrotti e dagli uomini dell’organizzazione criminale di Cortèz.
Genere essenzialmente femminile, la commedia ha la sua ragion d’essere nel gioco dei contrasti, da sempre fonte di grandi e gustose risate. Non fa eccezione questo film che ruota (esclusivamente) su due protagoniste che sono come il giorno e la notte.
Ma, ecco le note dolenti, la versione rosa della “strana coppia” in fuga, questa volta affonda nelle sabbie mobili della prevedibilità. La regista Anne Fletcher, coreografa di successo poi passata alla regia (sua la pellicola ‘danzereccia’ Step Up, seguita dalle non memorabili commedie 27 volte in bianco e Ricatto d’amore) confeziona un film che ha il suo motore proprio nel contrasto (fisico e non) tra le due protagoniste.
Reese Whiterspoon è una poliziotta dal fisico gracile e dalla parlantina facile, figlia di un famoso poliziotto, fin troppo ligia al codice della polizia da risultare petulante ma allo stesso tempo molto sbadata, stupida e pasticciona (un suo clamoroso errore viene da tempo ricordato negli annali della polizia come “cooperata”) e per di più in perenne ricerca di un fidanzato che possa sopportarla. Sofia Vergara è la bellissima “moglie-trofeo” colombiana di un boss della droga, sempre in bilico su vertiginosi tacchi, fasciata un abiti ‘seconda pelle’, capelli sempre in perfetta piega, ricca e viziata.
Ma nel presunto gioco di opposti tra le due, quella che risulta più odiosa e indisponente fin dalle prime battute è proprio la ‘piccoletta’ e logorroica agente di polizia mentre (ovviamente) la bellona tutta curve si rivelerà più intelligente e furba delle apparenze.
E il gioco si fa duro (si fa per dire), perché la fuga delle due donne è costellata di gag più o meno riuscite, tra ripetute allusioni ‘lesbo’, urletti, buffi inseguimenti, improbabili travestimenti (anche un cervo!), inni al girl power mentre si ridicolizzano uomini dal cervello piccolo piccolo.
Tra un battibecco e l’altro, il plot di questo buddy-movie tutto rosa (tra l’altro molto simile al più riuscito Corpi da reato del 2013 con la coppia Sandra Bullock-Melissa McCarthy a giocare sugli opposti tipi femminili) non riserva grosse sorprese arrivando a un immancabile finale ambientato durante una ‘quinceañera’, la celebre festa per i quindici anni delle adolescenti, consuetudine di molti Paesi dell’America Latina.
D’altronde, il titolo parla già da solo, cosa volete aspettarvi da una… Fuga in tacchi a spillo?
E allora prendetela così, in fondo si tratta solo una commediola iper-leggera tipica da calura estiva. Quindi optate per la visione di questo film solo se volete bere una bibita al fresco di una multisala e non pensare davvero a nulla se non alle curve della sexy bellezza colombiana di Sofia Vergara, lei si davvero un corpo da reato.
Elena Bartoni