Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe – Recensione
Dimentichiamoci ogni genere di riflessione su ciò che riguarda lo svolgimento della storia, dando libero sfogo al più atavico divertimento che scaturisce dalla visione di un sadico e funzionale splatter movie. Se si parte da questi importanti presupposti non sarà particolarmente complesso apprezzare, anche parzialmente, Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe. Diretto da Tommy Wirkola, evidentemente basato sulla fiaba dei fratelli Grimm Hänsel e Gretel, il film dimostra sin da subito di non avere pretese se non quella di essere una pellicola finalizzata all’intrattenimento puro e semplice (un aspetto non nuovo nel cinema se si pensa al genere exploitation, così tanto in voga tra gli anni Settanta ed Ottanta).
Sono passati quindici anni da quando i fratelli Hansel e Gretel sono stati presi in ostaggio da una perfida strega nella sua casa di marzapane. Riusciti, grazie alla loro astuzia, a fuggire dalla terribile fattucchiera, i due sono diventati dei cacciatori di streghe, con l’intento di liberare il mondo da questa incommensurabile calamità. I fratelli sono i cacciatori di taglie più forti in circolazione anche perché le maledizioni che vengono scagliate su di loro, incredibilmente, non hanno effetto. Un giorno il sindaco di Augusta decide di affidare ai due fratelli una importante missione: liberare la città da un gruppo di streghe, capitanate dalla malvagia Muriel, la quale rapisce i bambini della città per poi poterli sacrificare in vista di un grande sabbath.
Messi da parte i meriti artistici, concentriamoci sul perché alla fine della fiera il film non intrattiene quanto vorrebbe. Visivamente ben costruito, con delle scene d’azione rocambolesche e ben coreografate, il film perde gran parte della sua forza proprio a causa di una trama scadente. Anche quando l’intento registico è quello del mero intrattenimento, comunque una base di scrittura ci deve essere e non può essere sacrificata solo perché toglierebbe spazio al divertimento. Lo spettatore ha comunque bisogno di capire cosa succede e di incuriosirsi rispetto ai misteri, soprattutto quando si parla di magia. Tutto ciò non succede e si finisce col ritenere di aver perso del tempo dietro un film quantomeno passabile, ma non eccezionale nel suo genere specifico.
La riprova di ciò che è stato appena affermato è che negli Stati Uniti, dopo essere stato posticipato per mesi, il film ha incassato una cifra imbarazzante, ovvero un totale di poco più di 55 milioni di dollari, per una pellicola che ne è costata 50. La presenza di attori come Jeremy Renner, Gemma Arterton e della X-Men Famke Janssen, non ha in tal senso aiutato a siglare il successo del film.
Serena Guidoni