Il pasticciere – Recensione
Dopo Piede di Dio (2009), il regista Luigi Sardiello ritorna fra i luoghi del suo Salento avvalendosi ancora una volta dell’attore siciliano Antonio Catania, qui protagonista, confezionando una storia e un personaggio comune che presto si trasforma in un noir, anche se per 90 minuti ciò che fa è tentare di decollare senza mai riuscirci.
Achille Franzi (Antonio Catania) è un pasticciere da sempre capace solo di sfornare dolci. Un giorno però, si ritrova a dover aiutare uno strano personaggio, un affarista senza scrupoli, a seppellire un cadavere in Croazia e da lì in poi si ritroverà invischiato in una serie di situazioni pericolose, incontrando un misterioso “avvocato” (Ennio Fantastichini), una poliziotta (Sara D’Amaro) ed un’ex prostituta (Rosaria Russo).
“Portare la dolcezza nella vita degli altri”, questa è la missione del pasticciere protagonista, rendere felici le persone, aiutarle e sempre con bontà ed ottimismo. Achille, che fin dall’infanzia è nato attorniato dai dolci, ingenuo e docile, a causa del destino, molte volte beffardo, dovrà dimostrare ben presto di aver carattere, dovrà compiere delle scelte, che porteranno la sua vita ad una svolta.
Personaggio che fino ad allora ha vissuto la sua vita passivamente, Achille acquisterà in breve tempo un ruolo attivo, trovandosi in una terra straniera, quasi sospesa nel tempo, dai colori fumosi e attorniata da un’atmosfera misteriosa.
Il protagonista diverrà così sempre più consapevole dello straniamento che lo invade, portando lo spettatore letteralmente a perdersi. Nonostante il film proceda lentamente, infatti, proprio la mancanza di ritmo, le inquadrature che sembrano essere prive di fantasia e movimento, così come una sceneggiatura che potrebbe essere stata curata meglio, il film di Sardiello sembra voler ricercare l’effetto noir, senza però riuscirci appieno.
Assente anche l’azione che viene sostituita da ralenti inappropriati ed elissi di montaggio altrettanto scomode, l’inquietudine tipica dei noir è lasciata quasi interamente in mano alla scenografia, alle luci e all’ambientazione, senza poter contare su recitazione e narrazione, ridotte al limite.
Partito bene, con un’idea di base più cha accettabile, Il pasticciere finisce per essere un dolce mal riuscito, un miscuglio mal amalgamato di ingredienti noir, che renderanno il film indigesto al pubblico.
Alice Bianco