Il racconto dei racconti – Recensione
Ci sono dei film che, al primo sguardo, potresti già collocare nel loro paese di origine. Riprese, modi di muovere la telecamera, colori ci fanno dire “quel film è Italiano” oppure “quel film è Tedesco” e via discorrendo. Poi però ci sono dei cineasti, dei maestri, come Matteo Garrone che trasformano i loro film in opere universali, senza uno spazio e senza un tempo, che vivono in un hic et nunc, ma che si proiettano bene nel passato come nel futuro. Questo è Il Racconto dei Racconti – Tale of Tales, un punto fermo per il nostro cinema, una boccata d’aria fresca internazionale che si spoglia di tutti quei cliché tipicamente nostrani e ci fa respirare alto cinema d’autore.
Garrone, nel raccontare ed intrecciare le sue tre fiabe, rimane sospeso, sollevato in un mondo fantastico che alterna colori accesi a momenti più gotici bui, con un immaginario di comprimari che ricordano quell’immaginario che popolava i film e i sogni di Federico Fellini.
Il Racconto dei Racconti, traduce in celluloide tre dei racconti di Giambattista Basile del suo pentamerone “Lo cunto de li cunti”, rendendoli un iter unicum sull’umanità. Un umanità che guarda ai suoi archetipi più illustri per liberarsene con ferocia, attraverso uno strato di profonda bellezza.
Le tematiche che Garrone decide di affrontare, se pur collocate in uno spazio fantastico anche se assolutamente reale, ritrovano la loro ragione d’essere anche nella vita di tutti i giorni. Amore, maternità, solitudine, vecchiaia/giovinezza sono solo alcuni dei temi che questi “cunti” raccontano, riportati sullo schermo con una bellezza da togliere il fiato. La messa in scena de Il Racconto dei Racconti è poesia pura, è la cellulosa di Basile che prende vita attraverso quadri in movimento fatti di celluloide, che accompagnano lo spettatore in un mondo fuori dal tempo, ma fortemente ancorato al nostro presente e futuro.
Un lavoro davvero ben riuscito frutto non solo della bravura di Garrone, ma del suo entourage: costumisti, scenografi, direttore della fotografia e truccatori in primis che riescono a mettere su con passione qualcosa che, soprattutto nel nostro cinema, non si vedeva da moltissimo tempo. Le creature che vediamo prendere vita davanti ai nostri occhi, sono lontane dal CGI a cui siamo abituati, pulsano di vita vera, sono tangibili e per questo vanno a pescare nei nostri incubi di bambini, donando alla storia una veridicità davvero impressionante.
Se c’è qualcosa però che non ci è piaciuto è la scelta del montaggio che non suddivide bene i tre racconti, lasciando troppo spazio ad uno per poi riprendere per troppo tempo un altro e rischiando di far dimenticare quello prima al pubblico. Dettagli, questi, che non vanno a disturbare l’opera nel suo complesso, perché Il Racconto dei Racconti è una pellicola universale che, come solo i più grandi narratori sanno fare, rimane vicina all’uomo pur portandoci in territori lontani e di fantasia.
Sara Prian