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Il volto di un’altra – Recensione

Pappi Corsicato è un artista a tutto tondo, che si destreggia abilmente fra il cinema, di fiction e documentario, la regia di opere liriche, pubblicità e videoclip, con uno sguardo moderno e lungimirante. Approda nella quarta giornata del Festival Internazionale del film di Roma con Il volto di un’altra, presentato nella sezione Concorso.
Scritto a sei mani insieme a Monica Rametta e Gianni Romoli, il film racconta la storia di Bella, conduttrice di un programma televisivo sulla chirurgia estetica e di René, suo marito, chirurgo che all’interno del programma esegue gli interventi sugli ospiti della sua clinica. Dopo il licenziamento a causa di una perdita di ascolti, la vita di Bella viene ulteriormente sconvolta a causa di un brutto incidente che la lascia con il volto sfigurato. L’idea di un intervento che le doni un nuovo aspetto è l’inizio di un radicale cambiamento di immagine?
La commedia ha il compito, più di ogni altro genere, di far riflettere sulle trasformazioni della società contemporanea, con uno sguardo che va al di là della superficie della narrazione ed utilizza l’ironia per  raccontare la “verità”. La smania di successo unita a una strabordante spettacolarizzazione anche dei peggiori fatti di cronaca è una costante ineluttabile del nostro tempo. Interpretati da Laura Chiatti e Alessandro Preziosi, i due protagonisti sono l’emblema dello sfacelo contemporaneo, nel quale il caos regnante è sintomo di una perdita forzata dei valori del reale.
Corsicato non convince sino in fondo, nonostante il suo approccio umoristico e sopra le righe nel rappresentare l’iperattività del presente che si sposa con lo humor nero ed il sottotesto ipercritico che non lascia scampo per nessuno.
 
Serena Guidoni
 
 
 
 

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