Insidious 3 – Recensione
Nel 2010, James Wan portò sul grande schermo il primo capitolo di uno degli horror più riusciti degli ultimi anni. Ora, dietro alla macchina da presa, si è messo lo sceneggiatore dell’intera serie, Leigh Whannell (sceneggiatore e produttore anche della saga di Saw), per ricostruire, precedentemente alle vicende della famiglia Lambert, le prime esperienze della sensitiva Elise Rainier con l’Altrove.
A contattarla la giovane Quinn Brenner (Stefanie Scott). La ragazza ha appena perso sua madre per un cancro ed è rimasta con il fratello più piccolo e il papà Sean (Dermot Mulroney). Volendo mettersi da sola in comunicazione con la madre, apre però un canale con un’entità diversa e maligna, per liberarsene chiede aiuto alla sensitiva Elise (Lin Shaye), che affiancando i due imbranati blogger del sovrannaturale, Specs (Leigh Whannell) e Tucker (Angus Sampson), cercheranno di aiutarla a scacciarla via.
Sempre un fantasma maledetto che si intrufola e percorrendo il canale aldilà-vita, ritorna nel presente per il puro e semplice gusto di spaventare e fare del male a qualcuno. Questo il tema principale della pellicola che, ricalcando i due episodi precedenti si allontana però sempre più dalla buona costruzione e fattura, soprattutto del primo.
Il passaggio di testimone da Wan a Whannell infatti, si sente. L’atmosfera è completamente cambiata, alcune scene sono costruite in maniera molto prevedibile, con i, fin troppo, tipici effetti sonori e visivi del genere e dialoghi scontati e al limite del ridicolo.
Se il primo capitolo di Insidious era stato apprezzato non solo per la buona sceneggiatura, ma proprio per una sua peculiare imprevedibilità, altrettanto non si può dire di questo prequel e dello già zoppicante secondo episodio.
Se nei precedenti comunque, oltre alla medium, erano le vicende della famiglia Lambert (Patrick Wilson e Rose Byrne) ad incuriosire, in Insidious 3 è tutto nelle mani della più attempata Lin Shaye, veterana degli horror e della serie. Ma nemmeno il trio Elise-Tucker-Specs, la modernità delle web series e la tradizione della sensitiva, riescono a risollevare una pellicola che di per sé non regala altro che il già visto.
Pochi brividi, poca suspense, che in questo terzo e si spera ultimo capitolo della serie, sono sostituite da banalità, noia e anche qualche risata. Nemmeno i fumosi corridoi bui riescono più a far paura, così come qualche scheletro fantasma o una macchina da presa che si muove lentamente per cercare, con zoom improvvisi ed accelerazioni, di spaventare lo spettatore, che finisce però, solamente per sorprendersi, ma della troppa prevedibilità e scene ad effetto, che non sortiscono il risultato sperato.
Nonostante il tentativo di rievocare i fasti dei sequel, Insidious 3 quindi, non convince, si preoccupa solamente di creare con scenografia ed effetti ad hoc la tipica atmosfera horror, ma nemmeno in questo è poi così efficace, finendo addirittura per annoiare lo spettatore, ormai abituato ai film tipici del genere.
Alice Bianco