Io Sono Tu – Recensione
Difficile che una commedia americana sia lenta, noiosa, se soprattutto i due protagonisti sono due pezzi da novanta come Jason Bateman e Melissa McCarthy, ma la nuova pellicola di Seth Gordon “Io sono tu”, arriva a toccare livelli di lentezza e di noia raramente visti.
Sandy Patterson (Jason Bateman) è un tranquillo padre di famiglia e uomo d’affari che si trova improvvisamente ad aver a che fare con il furto d’identità da parte di una donna Diana (Melissa McCarthy) che si trova dall’altra parte del Paese. Dovrà così raggiungerla e intraprendere con lei un viaggio per assicurarla alla giustizia.
Seth Gordon, sempre più in discesa con la sua carriera, cerca di utilizzare l’originalità di trama basandola però sul classicissimo road movie in coppia che unisce gli ancora più classici personaggi completamente opposti tra loro. Qui però i due appaiono completamente slegati, non si fanno da spalla a vicenda e risalta, ma nemmeno troppo, solo la bravura comica della McCarthy, dimenticando di sfruttare l’enorme talento di Jason Bateman, relegato quasi a macchietta.
Il problema principale di una pellicola che dovrebbe graffiare e non lo fa è proprio l’esagerato buonismo di cui è condito l’impianto narrativo, dove si sente la mancanza di battute taglienti, forse un po’ sopra alla righe, ma che avrebbero dato maggiore verve ad un film che, a tratti, si fatica addirittura a seguire, finendo per guardare insistentemente l’orologio.
Dopo ottime pellicole, una su tutte “Come ammazzare il capo… e vivere felici”, Gordon sembra essersi “venduto” a quel cinema fatto apposta per esaltare l’attore del momento, in questo caso Melissa McCarthy, in un film costruito tutto su di lei, ma che proprio per questo non riesce a reggere il peso delle due ore in maniera scorrevole e appassionante.
Sì perché il personaggio di Diana non ha niente del Zach Galifianakis di “Parto col folle” pungente e assurdo che trovava in Robert Downey Jr. il suo compare perfetto, qui siamo davanti ad una “criminale” che non ha niente d’interessante, niente che possa suscitare simpatia o empatia. Anzi, si finisce per provare quasi pena, nella sua innocenza e mancanza di vero black humor.
“Io sono tu” è una delle commedie più rovinose degli ultimi anni, costruita male attorno ad un’ unica attrice, forse ancora non pronta a sostenere da sola un’intera opera, già scadente nella sceneggiatura.
Sara Prian