Jimmy Bobo – Bullet to the head – Recensione

Il merito della riuscita di questo film, va sicuramente anche alla sceneggiatura curata da Alessandro Camon, basata sulla graphic novel di Alexis Nolent, la dinamica è quella di due personalità completamente agli opposti che si ritrovano a fare coppia. Il killer a sangue freddo, con un’esperienza decennale alle spalle, duro, scalfito dalle situazioni vissute nella vita, che riesce nonostante tutto a mantenere una certa umanità, e il poliziotto integgerimo, per il quale quest’avventura sarà un’esperienza formativa, una sorta di nave scuola nella malavita di New Orleans, che cambierà la sua visione delle cose. I due fanno coppia e si lanciano continue battutine e frecciatine, imparando a rispettarsi ed apprezzarsi a vicenda.

 

La formula scelta può risultare banale e scontata, ma il modo in cui è stata proposta la rende piacevole, girata con grande maestria e un senso del ritmo che pochi registi hanno. Sylvester Stallone sembra fatto a posta per questo ruolo, in cui unisce tutto il suo essere macho ad un’incredibile dose comica, con un risultato di un calibrato equilibrio fra azione e divertimento. Non può che prevaricare sulla scena, un animale da palcoscenico come lui, fisico asciutto e senza deturpazioni visive alle quali ci hanno abituato ultimamente le grandi glorie di Hollywood. Hill non delude, dimostrando che la sua mano e la sua impronta ci sono ancora, novanta minuti di scottante giustamente coatta adrenalina, che sembra voler quasi far intuire ad un sequel.  Nel frattempo ci godiamo Bullet to the head che uscirà in America nel febbraio del 2013.