Jurassic World – Recensione
A riportare in auge una delle saghe blockbuster più amate del cinema anni Novanta-Duemila, arriva Colin Trevorrow. Steven Spielberg è rimasto al timone della produzione, ma nel 2015 è il giovane regista, con Jurassic World, a riportare i dinosauri sul grande schermo, regalando ancora una volta una pellicola degna del suo genere, che riesce ancora a stupire dopo decenni, tra nuovi effetti speciali CGI e un buon 3D, il tutto in un’atmosfera di intrattenimento, azione e suspense.
Dopo ventidue anni infatti, la famosa Isla Nublar di Jurassic Park si popola nuovamente e come John Hammond aveva a suo tempo progettato, inizia ad ospitare un parco per famiglie a tema dinosauri. La Masrani Corporation che gestisce Jurassic World però, non si accontenta e finanzia un progetto che prevede la generazione, attraverso incroci genetici, di una nuova specie di dinosauro mai esistita: l’Indominus Rex, un tirannosauro con un’intelligenza molto sviluppata. Qualcosa però sfugge al controllo dei gestori del parco e l’animale diventa una minaccia letale per i visitatori.
I dinosauri faranno ancora paura? Di sicuro una bella sfida l’impresa messa in piedi da Trevorrow per riuscirci, ma grazie alla riproposizione dell’ambientazione dei film precedenti in chiave più moderna, mescolando il nuovo e il vecchio, facendo leva su un CGI potente ed efficace ed una storia senza troppi fronzoli, ancorata alla classicità con scene sensazionali degne dei film precedenti, il regista ha raggiunto il suo scopo.
L’entertainment iniziale del film introduce lo spettatore in questo nuovo divertissement visivo, dandogli la possibilità di stupirsi con effetti e sistemi informatici futuristici, ma guardando al passato e vivendo così la vera essenza di questo parco a tema. È però quando la genetica mescola i due mondi, che esplode la vera azione.
L’Indominus Rex è il villain che semina terrore. Lui, una lucertolona che ricorda Godzilla contro i velociraptor, ammaestrati dall’ex marine, Owen Grady, un buon Chris Pratt, quasi nei panni di un perfetto Indiana Jones, ed un mostruoso ed enorme dinosauro marino, daranno vita ad una delle scene più entusiasmanti del film.
Qualche difetto però certo c’è, a cominciare dell’inutilità di alcuni personaggi relegati a macchiette (Omar Sy, Vincent D’Onofrio, Irrfan Khan e Jake Johnson), la semplicità di una sceneggiatura che da più spazio ai dinosauri che agli umani e dialoghi alcune volte al limite del ridicolo.
Svecchiato ma fedele però, Jurassic World, ipotizzando un possibile dialogo tra l’uomo e la bestia primitiva, ricorrendo a personaggi, oggetti ed ambientazioni passate senza cadere nel ridicolo, inserendo la coppia funzionale Chris Pratt-Bryce Howard e regalando diversi colpi di scena, si può ritenere una pellicola riuscita, in grado di affascinare sia i più piccoli, neofiti del genere, sia gli adulti, cresciuti a pane e Jurassic Park.
Alice Bianco