La mia vita è uno zoo – Recensione
Il vedovo Benjamin Mee è in cerca di una casa in cui trasferirsi assieme ai suoi due figli. La scelta ricadrà infine su un terreno fuori città, un ex giardino zoologico con 200 diverse specie di animali annesse. Ancora tormentato dal ricordo dell’amata moglie, Benjamin ritrova la felicità lavorando per salvare l’attività dal fallimento e riesce a riconquistare l’affetto del figlio maggiore. Trova inoltre, guarda un po’, una nuova anima gemella. Quando una commedia sparge carineria e sentimentalismo in maniera tanto svergognata, per poi sguazzarci dentro come i bambini nelle pozzanghere, allora fino a che punto si può ancora parlare di furberia e di ruffianeria? Non più di quanto un porno possa essere accusato di puntare su “facili sconcezze”. Restare nauseati davanti agli eccessi ed alla falsità della messinscena, quello è invece un diritto sacrosanto. Dietro le fattezze da classico Disney anni ‘60/’70 (“Quattro bassotti per un danese” & co. insomma), perennemente sospeso in un beato irrealismo da favola, si cela infatti una premeditata sagra dei luoghi comuni e dei colpi bassi strappalacrime. Nel suo inseguire ora la tenerezza ora la commozione, Cameron Crowe tenta di vincere la sfida al ridicolo bilanciando la melassa con l’ironia simpaticona. Ma è una lotta impari. Fioccano i primi piani ed i dettagli naturalistici, le inverosimiglianze (i protagonisti che approcciano subito le belve con la sicurezza di domatori consumati), le ripetizioni stucchevoli. Per non parlare dei sopra citati compiacimenti lacrimosi al limite del sadismo, pochi ma sufficientemente imbarazzanti da lasciare perplessa la maggior parte del pubblico. Di conseguenza l’approfondimento psicologico dei personaggi, la cui caratterizzazione non sarebbe da buttar via, viene fuori troppo lentamente. Soltanto verso il finale si comincia ad ingranare, soprattutto sul piano umoristico, però a quel punto il danno è fatto. Il bel cast, sia chiaro, è tanto sprecato quanto incolpevole. Oltre alle buone prestazioni della coppia Matt Damon – Scarlett Johansson, sono gli attori più giovani a suscitare maggiore interesse, seguiti a ruota dalle comparse animali. Se la piccola, dolcissima Meggie Elizabeth Jones promette davvero bene in prospettiva, Elle Fanning conferma una professionalità inscalfibile che nulla ha da invidiare a sua sorella Dakota. Chi ha bambini si accomodi in sala accanto a loro, risparmiando eventuali commenti sarcastici.