La Spada nella Roccia – Recensione
Semola è un ragazzo che come tanti altri al tempo, siamo nei secoli bui del medioevo, svolge il lavoro di garzone presso un burbero propietario terriero. Sarebbe destinato a rimanere così se non fosse notato dal Mago Merlino, splendidamente disegnato come tutti i bambini da sempre si immaginano un mago, anziano, con una lunga barba bianca, a volte pasticcione ma, con un grande cuore. Merlino, coerentemente con la leggenda del mito di re Artù capisce che in quel ragazzo si nascondono grandi potenzialità e che proprio in lui potrebbe nascondersi il futuro re d’Inghilterra.
Nel curare l’educazione del giovane Semola, Merlino mette sempre davanti al ragazzo la differenza tra la forza bruta che spesso, se non sempre, è superata dalla potenza del nostro cervello e dalla nostra intelligenza. Il tutto attraverso una serie di avventure esilaranti con trasformazioni in diversi animali (dal pesce all’uccellino, passando anche per lo scoiattolo).
Quando il regno rimane senza una guida e viene indetto il torneo equestre che sceglierà il successore al trono, il destino muove i suoi passi. Semola deve accompagnare, come scudiero, il figlio del suo padrone. Arrivati al torneo il ragazzo si accorge di essersi scordato la spada, senza la quale il cavaliere non potrà partecipare. Disperato sulle conseguenze della sua dimenticanza, vaga nella Londra del tempo fino a trovare la ‘leggendaria’ spada nella roccia conficcata in un masso di un giardino. Non sapendo che la profezia vuole Re colui il quale riuscirà nell’impresa di estrarre la spada dalla sua secolare dimora il ragazzo recupera facilmente l’arma.
Quando i partecipanti e gli spettatori del torneo si accorgono di quello che è successo non possono credere ai loro occhi: Semola è riuscito lì dove mai nessun adulto prima era arrivato. Inutili, dopo aver rimesso la spada dentro la sua custodia rocciosa, i tentativi di tutti i presenti di estrarla nuovamente: solo Semola ci riuscirà nuovamente: è lui il nuovo Re d’Inghilterra, è lui Re Artù.
La Spada nella Roccia è un gioiellino, un piccolo capolavoro. Uno dei più belli tra i Classici della Disney. Uno dei pochi film in cui manca la classica coppia di innamorati ma in cui l’amore è ugualmente presente. Il film è diretto da Wolfgang Reitherman, che aveva già diretto La Carica dei 101 e successivamente firmerà altri 5 film targati Disney.
Inarrivabili i battibecchi tra il Mago Merlino ed il gufo Anacleto, un brontolone irresistibile, dotato però di una nobiltà d’animo tale da renderlo uno dei personaggi più amati del film. Tenero, pasticcione, da stritolare in un abbraccio Semola. Fantastici e meravigliosamente ‘umani’ i personaggi di Caio e sir Ettore.
Compare nel film uno dei personaggi cattivi meglio disegnati di sempre: la Maga Magò: il cattivo più buffo e simpatico di sempre. Non è un caso che la scena del combattimento tra Merlino e Magò sia, giustamente considerata dagli esperti dell’animazione uno dei migliori esempi di animazione dei personaggi di sempre. Nelle loro innumerevoli trasformazioni durante lo scontro i due conservano sempre una loro personalità lungo tutta la scena, i mutamenti di Merlino sono sempre blu e portano sempre i suoi baffi o la sua barba o i suoi occhiali, mentre quelli di Magò sono rosa ed hanno sempre i suoi capelli.
Ispirato all’omonimo romanzo per ragazzi di T.H. White, La spada nella roccia, è un mix perfetto tra la grande tradizione delle leggende legate al personaggio di Re Artù ed alla maestria degli animatori Disneyani.
Da riguardare e riguardare più volte scoprendo ogni volta un qualcosa di nuovo, come la scena dello scontro tra Sir Ettore e la cucina che si lava da sola.
Ultima nota per la colonna sonora, composta dai fratelli Sherman e George Bruns, che rimane tra le migliori di casa Disney.
Sonia Serafini