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La Tigre e il Dragone – Recensione

Combattimenti aerei, samurai, kimono e molto altro nello splendido affresco della Cina dell’800 di Ang Lee.
Li Mu Bai (Cho Yun-Fat) è un grande maestro di arti marziali a cui viene restituita una spada ritenuta dotata di poteri magici. Li Mu Bai è poi innamorato della bella e coraggiosa Yu Shu Lien (Michelle Yeoh), ma non può rivelarle i suoi sentimenti perché è stata sposata col suo fratello di sangue, e decide di consegnarle la spada affinché la porti al signor Tè, l’unico in grado di costudirla. Una notte la spada gli viene rubata e nel frattelo Shu Lien conosce Jen (Ziyi Zhang), la figlia del governatore, promessa sposa ad un uomo che non ama, innamorata invece di un avventuriero, e desiderosa lei stessa di fuggire da quella vita piena di doveri.
Paesaggi mozzafiato, musiche che calzano perfettamente con le scene, per non parlare dei costumi di scena, tutti elementi che rendono il film di Ang Lee un piccolo gioiellino da collezione. Il genere in cui si classifica questo film è un po’ ambiguo. A metà tra la storia d’amore – quella tormentata delle due donne che amano due uomini a cui non appartengono – e l’action movie – le danze da combattimento tra i personaggi – per poi arrivare lenti al tragico finale.
Un film quindi che può piacere agli amanti dell’azione dei film orientali, ma anche a chi cerca storie d’amore senza tempo.
E i 4 Oscar sono più che meritati: miglior film straniero, miglior colonna sonora, miglior scenografia e miglior fotografia.
Da tenere sott’occhio Ziyi Zhang, che ci regala altre interpretazioni, da protagonista stavolta, in “Hero” e “La foresta dei pugnali volanti”.
Celebre la frase del maestro Mu Bai alla sua amata Shu Lien “Preferirei essere un fantasma che ti vola accanto come un’anima dannata, piuttosto che volare in cielo senza di te; grazie al tuo cuore, il mio spirito Shu Lien, non sarà mai solo.”

Verdiana Paolucci

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