L’Homme qui rit – Recensione
Fuori Concorso – 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Film di chiusura di questa 69esima edizione, racconta la storia di Gwynplaine un ragazzo che ha una cicatrice che gli sfregia il viso dandogli una specie di sorriso permanente. Abbandonato dai Comprachicos, che l’avevano rapito e sfregiato qualche anno prima, viene raccolto da Ursus insieme a una bambina cieca, Déa. Si spostano insieme di villaggio in villaggio, dando uno spettacolo la cui vedette è Gwynplaine, ormai adulto. Dovunque, il suo sorriso suscita risate ed emozione nella folla che lo adula e tutti vogliono vedere il famoso “uomo che ride”. Tutto va avanti fino a quando si scopre che quest’uomo sfregiato è l’erede di una grande e nobile famiglia. Inebriato da questa improvvisa ricchezza e dall’amore carnale di una duchessa, si allontana delle due uniche persone che l’avevano amato per ciò che è, Déa e Ursus.
Film di Jean-Pierre Améris che riporta su grande schermo Gérard Depardieu, con splendide ambientazioni barocche contrassegnate da tessuti e colori tipici del periodo rappresentato, il 1869. Tratto da un racconto di Victor Hugo, ne esalta la drammaticità e il lato oscuro che ognuno di noi possiede, il materialismo e la forte critica alla società di quel tempo. Una splendida chiusura per un Festival, da vedere.
Sonia Serafini