Looper – Recensione
Nel Kansas del 2044 il viaggio nel tempo è ancora un’utopia, ma nel futuro, esattamente trent’anni più avanti, è una realtà, bandita dalla legge, ma pur sempre una realtà. Gli unici ad usufruirne sono i criminali, che lo usano per mandare nel passato i predestinati ad essere uccisi da un killer, o meglio chiamato il Looper, che li aspetta con circospezione e puntualità per poi eliminare il cadavere.
Joseph Gordon-Levitt è Joe, un Looper che fa questo lavoro soprattutto per poter risparmiare e andare via un giorno in Francia, ma qualcosa dal futuro arriva per rovinare i piani. Tutti i Looper esistenti vengono spediti nel passato per chiudere i conti. Così Joe un giorno si ritrova davanti se stesso con trent’anni di più (Bruce Willis), per una serie di dinamiche non riesce ad ucciderlo e da li nasce una vera caccia “agli uomini” fino all’epilogo finale.
Può sembrare una trama tremendamente articolata, e in un certo qual modo lo è, quella del film di Rian Johnson, autore anche della sceneggiatura, che presenta al pubblico un film che si può definire un fantasy – thriller che ci fa riflettere sull’utilizzo del tempo a nostra disposizione, soprattutto, quando come in questo caso, sappiamo quant’è!
Destino mutabile quindi, quello di Looper, con un libero arbitrio rappresentante scelte che possono cambiare il corso degli eventi. Quesiti che fanno riflettere, se ognuno di noi si trovasse di fronte il se stesso più grande pronto a raccontargli il suo futuro, quanti sarebbero in grado di cambiarlo? La sceneggiatura presentata è di base un’idea vincente e affascinante, peccato a volte si perda un po’ in fatiscenti sparatorie, ma se è vero che dove c’è Bruce Willis, c’è un mitra, è altrettanto vero che quando si tratta di affrontare il tema dei viaggi nel tempo non sempre vige la logica di dover spiegare tutto. Sembra essere proprio l’anno della meritatissima consacrazione per il giovane e talentuoso Joseph Gordon-Levitt, anche quando è truccato e con il viso modificato per somigliare a Bruce Willis, peccato ricordi vagamente Daniel Craig!!
Sonia Serafini