Lunchbox – Recensione
Per il regista Ritesh Batra, The Lunchbox è la sua opera prima che ha riscosso molto successo tra il pubblico durante la Settimana della Critica al recente Festival del Cinema di Cannes. Il film infatti è dotato di profonda naturalezza e genuinità, frutto di un’opera che si discosta dal tipico mondo Bollywoodiano e si fa simbolo di un filone più indipendente del cinema indiano.
Ila (Nimrat Kaur) prepara tutti i giorni il pranzo al marito, glielo impacchetta in un “lunchbox” (cestino per il pranzo) e lo consegna a chi poi glielo porterà. Per errore però, il pacchetto comincia ad essere recapitato ad un’altra persona, Saajan (Irrfan Khan). L’uomo è un impiegato che dopo 35 anni di lavoro all’ufficio reclami, si ritrova ad un passo dalla pensione, vedovo e solitario. Ila invece si sente sola e incompresa perché il marito non si accorge di ricevere cibo preparato da un’altra donna ed allora inizia a mandare a quest’uomo lettere assieme al pasto, Saajan dal canto suo risponde ed ha così inizio la loro “storia d’amore epistolare”.
Quello dei “consegna lunchbox a domicilio” in India è un lavoro che ha origini antiche (risale alla fine del ‘800) ed è proprio dalla tradizione che Batra ha preso spunto, dando voce e risalto ad un gesto così semplice e ad una mansione, che tale da far diventare chi la compie una sorta di Mercurio o Cupido, è dispensatrice di messaggi ed amore.
Le lettere che i due protagonisti si scambiano, anch’essi ancorati al passato, essendo esse un simbolo della comunicazione ormai considerata “vecchio stile”, sono l’elemento che li fa conoscere, li lega, assieme al cibo, agli equivoci e grazie anche al destino.
Ila e Saajan sono due anime solitarie in cerca di compagnia, di qualcuno che le capisca e di cambiamento, quello che possa dare una svolta alla loro vita fatta di abitudini. Saajan riempie di complimenti Ila, che a sua volta si sente soddisfatta perché la sua cucina viene apprezzata, lui invece assapora i gusti e le belle parole che lei gli riserva.
Una conoscenza intima, tranquilla, fatta di piccoli gesti e parole importanti, è ciò che racconta The Lunchbox, un film genuino e naturale, che in mezzo ai sapori e ai colori dell’India remota, emoziona e stupisce, regalando una storia d’amore romantica, ma speziata e intima, capace di arrivare al cuore della gente.
Lo sguardo indiano di Batra, su una storia che ricorda quella di Meg Ryan e Tom Hanks in C’è post@ per te (1998) è infatti diverso da quello che facilmente si può ritrovare nelle classiche commedie rosa Hollywoodiane e niente ha a che spartire con il mondo patinato di Bollywood, la semplicità con cui affronta il tema, già di per sé originale, finisce infatti per esser la chiave che aziona l’intero meccanismo e quella del successo del film.
Alice Bianco