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Machete Kills – Recensione

L’ex agente federale Machete Cortez, alias Danny Trejo, torna sul grande schermo per una missione impossibile. Ingaggiato dal Presidente degli Stati Uniti, Charlie Sheen (per la prima volta accreditato in carriera con il suo vero nome Carlos Estèvez), il nostro eroe messicano deve eliminare Luther Voz (Mel Gibson), un miliardario trafficante di armi che vuole diffondere la guerra in tutto il pianeta.

Terzo film del fake trailer Grindhouse – A prova di morte (i primi due sono Machete e Hobo with a Shotgun), in Machete Kills ritroviamo, accanto a Trejo,  Michelle Rodriguez, Tom Savini e Jessica Alba, ai quali si aggiungono Mel Gibson, Charlie Sheen, Antonio Banderas e Lady Gaga. Un cast stellare che funziona per la presa in giro di se stesso nel susseguirsi di scene parodiche al limite dell’assurdità.

Ancora una volta Robert Rodruigez sguinzaglia la sua fantasia celebrando il caro genere cinematografico dell’exploitation, assurdo, ironico e geniale tanto quanto il suo regista, che lo realizza a ruota libera e senza regole. Il film è infatti un b-movie imprevedibile ed eccessivo, volto al puro intrattenimento, con l’esibizione esplicita di elementi forti,  di sesso, violenza, belle donne, sangue e azione, e un ritmo travolgente che coinvolge lo spettatore e compensa con il divertimento la mancanza di una sceneggiatura di sostanza.
Ma si sa, come spesso accade la prima idea è sempre quella più convincente. Il primo Machete, infatti, è stato efficace nella sua peculiarità di genere, creando un film di culto. Il suo sequel, seppur possa rivelarsi riuscito dal punto di vista commerciale, rischia, a causa della sua maggiore esasperazione, più confusa e convulsa, di non raggiungere l’intento di intrattenere lo spettatore, ma di annoiarlo o non divertirlo come in passato.
Nonostante ciò, questo tipo di cinema può sempre contare sugli amanti del genere che saranno contenti di attendere il terzo atto ambientato nello spazio.

Elisa Cuozzo

 

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