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Madagascar 3 – Ricercati in Europa – Recensione

Vi ricordate quella simpatica combriccola di strani animali scappati dallo zoo di Central Park di New York? Quelli approdati prima in Madagascar, poi in Africa, con le loro mille disavventure e strambe amicizie, capeggiati da un insolito gruppo di pinguini? Ebbene ritornano su grande schermo per la terza volta, portandoci in giro per l’Europa attraverso Montecarlo, Monaco, Roma, Londra e New York a bordo di un fatiscente treno circense.
Melvin la giraffa, Alex il leone, Gloria l’ippopotamo e Marty la zebra sono determinati a voler tornare nella grande mela, e decisi a fare di tutto pur di riuscirci, senza i rumori della città si sentono persi, e anche se quel tutto vuole dire spacciarsi per circensi, e girare le capitali europee inseguiti da una psicopatica acchiappa animali, si lanciano all’avventura. I quattro amici ne combinano davvero di tutti i colori, intenti a ritrovare i pinguini e gli scimpanzé che nel frattempo hanno creato scompiglio al casino di Montecarlo, dove sono andati a fare la bella vita lasciandoli in Africa, li convinceranno insieme di trovare il modo di tornare a casa, possibilmente vivi.
La simpatica comitiva, presentata per la prima volta nel formato 3D non smette di farci ridere e di trasportarci in un mondo di genuina comicità, quella che ha contraddistinto in precedenza i due capitoli della saga, il genio creativo della DreamWorks non si è esaurito a quanto pare, ma arricchito di nuove avventure, e nuovi personaggi, grazie alla sceneggiatura di Eric Darnell e Noah Baumbach facciamo la scoperta di altre spalle comiche come i personaggi del circo, (che sono un chiaro riferimento al Cirque du Soleil), e nuove ambientazioni, studiate nei minimi particolari dai tre registi. Buono il doppiaggio in italiano capeggiato dal duo comico Ale & Franz , ma sarebbe davvero curioso sentire le voci originali di Ben Stiller, Chris Rock e via dicendo. Un apporto fondamentale al cartone animato, che caratterizza ogni pellicola in cui viene chiamato a lavorare, è senza ombra di dubbio l’indiscutibile bravura di Hans Zimmer e della sua musica a fare da colonna sonora.

Sonia Serafini

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