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Mamma Mia! – Recensione

Vedere la poliedrica Meryl Streep che balla, canta e saltella nell’adattamento cinematografico del musical “Mamma mia!”, è sempre un’esplosione di energia.
Il film, diretto da Phyllida Lloyd e uscito nelle sale italiane nel 2008, è stato realizzato sulla scia del successo ottenuto dall’omonimo musical, scritto da Catherine Johnson, che si è rivelato uno degli spettacoli più visti di tutti i tempi.
Sebbene non sia una novità che l’adattamento cinematografico di un musical o di un libro non riscuota lo stesso successo delle opere da cui è tratto, “Mamma mia!”, anche sul grande schermo, mostra di avere i suoi dignitosi punti di forza.
 
La trama è semplice. Meryl Streep interpreta Donna, madre single e proprietaria di una pensione sull’ immaginaria isola greca Kalokairi. Sua figlia Sophie (con il volto della giovane e biondissima Amanda Seyfried), in procinto di sposarsi, invita al matrimonio, all’insaputa di Donna, tre ex spasimanti della madre con la speranza di scoprire qual è il suo vero padre. Il trio di uomini, che approda sull’isola, desta con facilità, grazie al fascino degli attori, l’attenzione soprattutto del pubblico femminile: Pierce Brosnan riveste i panni di Sam, primo grande amore di Donna; Stellan Skarsgard interpreta Bill, spirito libero e temerario avventuriero; Colin Firth presta il volto a Harry, romantico rocchettaro.
 
Il film deriva il titolo dall’omonima canzone degli ABBA e l’intrigo familiare non è altro che un espediente per far muovere e parlare (o meglio, cantare) i personaggi sulle note delle celebri musiche del gruppo svedese (tra le più famose “Mamma mia!”, “Dancing Queen”, “S.O.S.”, “The Winner Takes It All”), che restano nella mente dello spettatore anche a fine pellicola.
Oltre a Meryl Streep, che dimostra con disinvoltura la sua versatilità, anche Brosnan, ex 007, si cimenta con successo nel canto. A far da cornice ai sentimenti e alle azioni dei protagonisti, l’ incantevole ambientazione dell’ isoletta greca, i cui colori del mare e del cielo sprigionano una luce da sogno, quasi a creare una cartolina che celebra bellezza, gioia, luminosità e vita. Nonostante l’energia prorompente, che deriva dalla pellicola, possa sembrare ai non amanti del musical cinematografico eccessiva, confusionaria e fuori controllo, non si può non restare coinvolti e colpiti (se non in modo continuativo per tutto il film, almeno per qualche minuto) dall’atmosfera estiva, dinamica e festaiola.
La forza del film è pertanto nelle musiche, nell’ambientazione, nel fascino e nella bravura degli attori (in primis la Streep), tutti elementi che, combinati insieme, rendono il prodotto ben riuscito nel suo genere: un film leggero da rivedere con piacere anche a distanza di tempo.

Elisa Cuozzo

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