Mozzarella Stories – Recensione
Prodotto dalla Eagle Pictures, Bavaria Media Italia e Centro sperimentale di Cinematografia Production, Mozzarella Stories è l’opera prima del giovane regista casertano Edoardo De Angelis.
Prendendo spunto dalla realtà della città in cui è cresciuto, il film nasce, come ha sostenuto lo stesso De Angelis, dall’amletico dubbio, condiviso con l’’amico sceneggiatore Devor De Pascalis, di cosa accada a colui, che , braccato da più parti, si ritrovi incastrato sotto il “voluminoso” corpo dell’amante, deceduta col sorriso sulle labbra proprio nel momento dell’amplesso.
La storia di questa “commedia malavitosa a base di caglio” è la parabola discendente di Ciccio DOP (Giampaolo Fabrizio), imprenditore casertano, leader nella produzione della mozzarella di bufala, che, braccato dalla malavita locale, è alle prese con la crisi più nera per mezzo della concorrenza cinese, in grado di distribuire lo stesso prodotto ad un prezzo dimezzato e con una qualità sorprendentemente buona.
Ma è la storia soprattutto di una lunga serie di personaggi, come Sofia, la figlia del “casaro” (Luisa Ranieri), il marito cantante (Massimiliano Gallo), l’amante Autilia (Aida Turturro), il lucido ragioniere (Andrea Renzi) e l’ex campione di pallanuoto, Dudo (Massimiliano Rossi).
Si tratta di personaggi sopra le righe, spesso eccessivi, che come vuole la commedia all’italiana, hanno caratteri ben delineati, quasi statici, le loro vicende, delle vere e proprie disavventure, sembrano surreali, tanto da far sfociare alcune scene nel pulp, eppure riusciamo a comprendere le loro reazioni senza alcuna difficoltà, sono talmente radicati nella loro realtà da sembrarci realistici.
Ognuno di loro reagirà secondo le proprie inclinazioni, chi con carisma e decisionismo, chi con violenza, alcuni da meschini ed altri infine con folli gesti dalle tinte melodrammatiche. Ne usciranno vittoriose soprattutto le donne, di cui il regista mette in scena l’aggressività, la capacità di reinventarsi, di esser visionarie e di riuscire infine a realizzare ciò in cui hanno investito i propri sforzi. Il personaggio interpretato da Luisa Ranieri è stato pensato appositamente per l’attrice dallo stesso regista, che, non nascondendone mai la femminilità, spesso diminuita in altre sue apparizioni, dice non esser riuscito a pensare ad un personaggio maschile con le stesse qualità. Le fanno da contraltare una serie di uomini vittime delle proprie debolezze, le loro reazioni spesso strampalate ed iperboliche non riusciranno a salvarli, neanche il più lucido tra loro, il fedele ragioniere, si prenderà la responsabilità di agire, fermandosi agli utili consigli.
E’, infine, Mozzarella Stories un film che riesce a farci sorridere, gli stessi temi più duri, come la malavita e la crisi economica, rimangono sullo sfondo quasi un pretesto per pensare alle reazioni degli uomini, alle nostre, riuscendo a farlo con originalità, leggerezza e cinismo.
Daniele Finocchi