Mr. Peabody e Sherman – Recensione
“Ogni cane dovrebbe avere un ragazzo”. Spassosissimo e profondo nuovo film d’animazione di casa DreamWorks questo Mr. Peabody & Sherman, diretto da Rob Minkoff, già regista de Il Re Leone Disney. Un’opera leggera, ma allo stesso tempo acuta ed intellingente che porta a riflettere su tematiche quali la crescita e l’adozione.
Mr.Peabody è un cane inventore, scienziato, vincitore di due medaglie olimpiche che ha adottato un bambino, Sherman, e con lui, grazie alla sua macchina del tempo, viaggia in epoche passate, per insegnargli, in prima persona, la storia.
Quando però Sherman trasgredirà alle regole dei viaggi nel tempo, portando con sè una compagna di scuola, i nostri eroi dovranno fare di tutto per riparare ai danni, salvaguardando così il destino del futuro.
Impossibile non paragonare i viaggi di Peabody con Sherman a quelli di Doctor Who e della sua companion. Quello che, infatti, salta subito all’occhio è come lo sceneggiatore Craig Wright, esperto di serie tv, abbia preso spunto dal cult britannico, costruendoci sopra qualcosa di nuovo e soprattutto che potesse parlare in egual modo ai bambini e agli adulti.
Mr. Peabody & Sherman ci riesce, proponendosi come un buonissimo cartone animato, pieno di gag divertenti, momenti spassosi e altri più di riflessione; il tutto condito con qualcosa di raro nel cinema contemporaneo, sopratutto di evasione: il bisogno di sapere e conoscere attraverso la cultura.
Mr. Peabody dà un’importanza fondamentale nella crescita del bambino, ma possiamo vederla anche del singolo più in generale, non solo all’elemento affettivo, ma anche alla cultura, alla storia, all’arte e all’ingegno.
Questi elementi, seppure facciano da sfondo a ragionamenti più profondi e complessi, diventano dei punti fermi su cui il piccolo Sherman si confronta, cresce e matura.
Certo questa diventa anche un’arma a doppio taglio per il target a cui è rivolto il film. I bambini, infatti, soprattutto quelli più piccoli, faranno fatica a cogliere tutti gi eventi e le citazioni storiche presenti nella pellicola che, invece, piaceranno molto ai più adulti.
La formazione di Sherman, in ogni caso, ma anche di Peabody stesso è data inoltre dall’amore. Se il piccolo protagonista impara la cultura, allora l’animale carpirà cosa voglia dire amare dal suo figlioletto, imparando a dire Ti voglio bene.
Questo affetto, tutto particolare, arriva a Sherman non dalla solità famiglia, ma da un genitore ‘diverso’, un cane.
Ed ecco che si introduce, in maniera acuta, la tematica attuale sull’eterno dibattito dell’affidamento dei bambini anche a coppie o single, che non sono la canonica famiglia.
Attraverso questa animazione si cerca di far capire ai più piccoli che l’importanza in ogni famiglia, in ogni persona che decide di crescere un altro essere umano, è solo ed esclusivamente l’amore, l’attenzione, senza differenze di, in questo caso, specie.
Con un’avventura divertentissima, scorrevole, vissuta da due protagonisti irresistibili, Mr Peabody & Sherman si trasforma in un film intelligente, pieno di sottotesti che si stagliano come normalità in una pellicola tutta da gustare.
Sara Prian