Natale col boss – Recensione
Una volta di Cinepanettoni ne avevamo uno, ora la banda si è sdoppiata e se da una parte abbiamo Neri Parenti che continua ad adoperare la classica struttura ad episodi trita e ritrita, dall’altra abbiamo De Laurentiis che cambia formula e riesce a creare un film come “Natale col Boss” che se non un capolavoro, almeno non è del tutto da buttare e fa il lavoro per cui è nato.
La storia è quella di Alex e Dino, due affermati chirurghi plastici che vengono rapiti e portati in Campania dove dovranno cambiare il volto ad un pericoloso Boss. A dar la caccia alla malavita però ci sono Leo e Cosimo, due poliziotti deficienti che combinano più guai che altro. Una commedia degli equivoci, quella messa in scena da Volfango De Biasi che sorprendentemente rimane in piedi, che riesce a trovare un equilibrio tra le gag e il proseguimento della storia.
“Natale col Boss” ha poi il merito di riuscire a scimmiottare in maniera alquanto riuscita il genere poliziesco che fu, trasformando così il classico cinepanettone che fa il Natale in giro per il mondo per portare in sala qualcosa che, almeno, ha il pregio di volersi differenziare con il sorriso e senza prendersi troppo sul serio.
E lo fa anche allontanandosi da quelle scenette volgari, fastidiose e alquanto stupide che erano tipiche dei cinepanettoni più classici, cercando questa volta di offrire allo spettatore un divertissement più saporito dove, finalmente, al centro di tutto torna ad esserci la struttura narrativa. La sceneggiatura scritta a 14 mani, funziona, perché la si considera come colonna vertebrale imprescindibile per la riuscita di una pellicola e non come qualcosa di contorno a tutto quello che, diciamocelo, non è cinema.
In “Natale col Boss” la coppia Lillo & Greg porta a casa un risultato soddisfacente perché c’è tanta ironia, ci sono tante battute estemporanee che non possono non strappare un sorriso sincero, il tutto farcito in salsa parodistica che funziona anche grazie ad un Peppino Di Capri che, ad anni dai musicarelli, riesce ad essere credibile e a prendersi in giro con sano divertimento.
De Biasi, con un occhio ai Manetti Bros, riesce ad equilibrare il tutto, con alcune scene (che qui non vogliamo svelarvi) che rischiano addirittura di strappare un applauso. Se fossero davvero tutti così i cinepanettoni, l’avvento di questo temuto periodo dell’anno da parte dei cinefili sarebbe sicuramente molto più sopportabile e strapperebbe, anche al più inossidabile purista, un bel sorriso.
Sara Prian