Pets – Vita da Animali – Recensione
Vi siete mai chiesti cosa fanno gli animali domestici quando i padroni in casa non ci sono? La Illumination Entertainment, si! Ed ecco che la coppia di registi, Chris Renaud e Yarrow Cheney ha dato vita a Pets – Vita da animali. Una commedia che strappa qualche risata, senza strafare, mantenendosi lineare e semplice, adatta soprattutto per il pubblico dei più piccoli.
Il protagonista è Max, il cagnolino di Katie che vive a New York. Espansivo e fedele, passa la giornata ad aspettarla, perché lei, ogni mattina infila la porta e se ne va. A fare cosa? A domandarselo sono proprio lui e i suoi amici di condominio: gatti, cani, criceti, pappagalli, canarini, rapaci. Una sera però, Katie rientra accompagnata da Duke, un enorme cane peloso a cui ha deciso di dare affetto e asilo, Max non lo accoglie bene e tra loro inizia la rivalità. Un giorno, mentre lottano, il nuovo arrivato li conduce in un vicolo cieco, braccati da una gang di animali randagi guidati da un coniglietto sociopatico, Nevosetto. Chi salverà Max e Duke?
I creatori di Cattivissimo Me e I Minions, con Pets hanno dato vita ad un’altra storia ricca di personaggi e caratterizzazioni, perché ciò che fa di quest’ultima fatica, il suo successo, sono solamente gli animaletti strampalati.
La promessa di un film d’animazione divertente, viene infatti spesa nei primi minuti, con tutte le scene che erano già state presentate nel trailer. Sfortunatamente la narrazione, poi, non progredisce e quello che doveva servire da filo conduttore, le devianze comportamentali dei nostri cuccioli, immediatamente esaurisce la sua potenzialità.
Tutto è veloce, sfrenato, un po’… Nevosetto, per dirla nel linguaggio del film. Pets non lascia respiro, con tempi comici troppo affrettati, scene tipiche dei vecchi film (cadute, fughe rocambolesche, crolli), che più che ridere, fanno sorridere.
Simpatia per i protagonisti e alcune gags riuscite a parte, il resto sa di già visto. Non si riesce ad entrare in empatia con i piccoli amici, non ci si riesce ad affezionare veramente a nessuno e ciò che rimane è solamente un grande trambusto.
Ciò che manca è quell’entusiasmo e quella narrazione con morale che aveva espresso Cattivissimo Me, per un film d’animazione che ricorda sin dall’inizio Toy Story, ma non si trasforma in qualcosa di originale, lasciando lo spettatore adulto ancora in attesa che succeda qualsiasi cosa, come il cane con il suo padrone.
Azione certo, divertimento, anche se in maniera contenuta, ma nulla più. Pets – Vita da animali conferma la verve espressa nelle varie pubblicità, ma viene relegato a semplice divertissment, apprezzato sicuramente di più dal pubblico dei piccoli.
Alice Bianco