Recensioni Film

Photo – Recensione

CinemaXXI – In Concorso.

Photo, istantanee di un passato, immagini, frammenti di vita, una vita piena di misteri e zone d’ombra … e poi un’indagine, dolorosa ma necessaria. Ancora un volta, con straordinaria coincidenza, un film sente il bisogno di raccontare la necessità di ricostruire il proprio passato per poter guardare al futuro (lo stesso messaggio di fondo del film di Susanna Nicchiarelli La scoperta dell’alba presentato nella sezione del Festival “Prospettive Italia”).
La bella trentacinquenne Elisa, francese trapiantata in Italia, giunge a Parigi dove la madre Elsa è appena morta. La donna, che ha alle spalle una gioventù turbolenta e che non ha mai stabilito un solido rapporto affettivo con la figlia, coltivava la passione per la fotografia. Proprio rovistando tra le foto della madre, Elisa scopre una verità che le era stata nascosta. Quello che credeva essere suo padre non è in realtà il suo genitore biologico. Ed è così che la giovane donna intraprende un viaggio in Portogallo alla ricerca delle tracce del passato della madre per risalire all’identità del suo vero padre. Scoprirà i trascorsi tormentati della mamma in un periodo turbolento del paese lusitano che porta ancora oggi i segni di odi, divisioni, lotte.
Esordio alla regia di Carlos Saboga, uno degli sceneggiatori portoghesi più famosi (per citarne una tra tante, sua è la sceneggiatura de I misteri di Lisbona di Raoul Ruiz), che presenta in concorso nella sezione CinemaXXI un film poetico, intenso, intriso di suggestioni.
Il passato, il presente, due donne, una madre e una figlia quasi identiche nel fisico e anche nel nome (Elsa/Elisa). In mezzo, a fare quasi da ponte, le photo del titolo, mute testimoni di un passato turbolento, che la giovane protagonista prende come punto di partenza per indagare il vissuto di una madre quasi sconosciuta e arrivare alle radici di sé stessa. Man mano che procede nel suo viaggio, il film gioca a mescolare ricordi personali e collettivi di una fase dolorosa del Portogallo degli anni ’70. Un periodo storico che, nel nome degli ideali, ha provocato ferite e sofferenze. Lo stesso regista ha riferito come le vicende di un gruppo di ventenni nell’estate del 1973 sia ispirata a veri fatti di cronaca avvenuti al tempo della dittatura prima della Rivoluzione dei Garofani. La storia “grande” si intreccia così con quella “privata” di una donna e di tre uomini legati a lei a doppio filo.
Il film conduce per mano lo spettatore nella ricostruzione di luoghi, eventi, personaggi e lo fa gradualmente, prima attraverso le sole immagini, poi attraverso i dialoghi.
Il regista segue, quasi pedina, la protagonista nel suo viaggio in una terra ricca di fascino per ricercare un padre e perdonare idealmente una madre.
Una confezione perfetta, fatta di ambienti eleganti illuminati da una luce soffusa, fa da adeguato contorno a un gruppo attori bravi su cui spicca la protagonista, la bella attrice francese Anna Mouglalis che coniuga charme e intensità. Un bel film che segnaliamo come tra i più interessanti della rassegna CinemaXXI.     

Elena Bartoni
 

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