Recensione di Ella & John – The Leisure Seeker – Venezia 74
Primo film italiano in Concorso alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia è quello di Paolo Virzì. Una produzione anch’essa nostrana, ma un’ambientazione tutta americana, con un protagonista maschile canadese, Donald Sutherland ed una co-protagonista femminile inglese, Helen Mirren, per un road movie che si sviluppa tra il comico ed il drammatico, facendo un punto sull’esistenza, sull’amore e sulle emozioni terrene.
The Leisure Seeker è il soprannome del vecchio camper con cui Ella (Helen Mirren) e John (Donald Sutherland) andavano in vacanza coi figli negli anni ’70. Per sfuggire ad un destino di cure mediche che li separerebbe per sempre, la coppia sorprende i figli ormai adulti salendo a bordo di quel vecchio camper per scaraventarsi avventurosamente giù per la Old Route 1, destinazione Key West. John ha l’Alzheimer ma è forte, Ella ha un tumore ma è lucidissima: insieme sembrano compongono a malapena una persona sola.
Dopo La pazza gioia, il regista si è imbarcato in un’avventura diversa dal solito, mantenendo però i temi a lui cari e con una coppia, questa volta, non di amiche, bensì di coniugi attempati, ormai vicini agli ultimi istanti della loro vita, che si rifiutano di vivere nella quotidianità, tra le pressanti premure dei figli.
Quel loro viaggio in un’’America che non riconoscono più, tra momenti divertenti e altri di disagio e pericoli, è l’’occasione per ripercorrere una storia d’’amore coniugale nutrita da passione e devozione, ma anche da segreti che emergono e sconvolgono una vita passata insieme.
Tra citazioni di Hemingway, ricordi, diapositive e un microcosmo composto solo da Ella e John, Leisure Keeper, quel “contenitore di divertimento” rappresenta l’ultimo appiglio all’esistenza: ricevuto in dono quando i due coniugi si sono sposati, “tomba” finale del loro amore.
Un amore che dopo decenni di vita trascorsa insieme mantiene intatto il rispetto, l’affetto e la preoccupazione per l’altro. Un amore che si arrabbia ma sopporta, che condanna ma riesce a perdonare, perché è proprio a quell’età e in una situazione di precarietà esistenziale che si fanno i conti con il passato, il presente ed il futuro, o meglio, in questo caso, dell’eternità.
A sottolineare e a dare spessore ai personaggi, tra temperamento e dolcezza, la bravissima Helen Mirren ed uno spensierato, malinconico e trasognato Donald Sutherland, i veri protagonisti insieme al loro camper. Prova quindi sicuramente riuscita per Paolo Virzì alla prima prova con un cast americano.
La sceneggiatura scritta a otto mani con Archibugi, Piccolo, Damidon e lo stesso Virzì, è articolata bene tra comico e drammatico. Già dopo pochi minuti ci si dimentica quasi che sia una pellicola italiana, segno che il cinema nostrano non ha nulla da invidiare a quello oltreoceano e Leisure Keeper finisce per piacere a tutti, ci si diverte e ci si emoziona, senza cadere nel banale e nel già visto, nonostante quel sapore dolce amaro.
Alice Bianco