Recensione di: Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero
Con “Il viaggio del veliero” si torna nel fantastico mondo di Narnia, e siamo al terzo, e definitivo, capitolo della saga tratta dall’omonimo romanzo di C.S. Lewis. Il film narra le vicende dei fratelli Edmund e Lucy e del loro cugino Eustace, che fanno ritorno nel paese incantato attraverso un quadro magico che li porta direttamente sul veliero. Qui trovano il principe Caspian, l’intero equipaggio e il topolino Reepicheep pronti per un’altra avvincente avventura. Insieme partiranno alla volta delle Lone Islands, per liberare il mondo di Narnia dal male. La pellicola segna il passaggio dall’età dell’infanzia a quella dell’adolescenza, attraverso le esperienze e la vita che i personaggi vivono dentro il mondo parallelo. I protagonisti crescono, approfondiscono la conoscenza di se stessi, affrontando i demoni della tentazione e diventano grandi, talmente tanto che per alcuni di loro, come per i fratelli, questa sarà l’ultima volta a Narnia. Perché Narnia è un paese magico, dove solamente l’innocenza, e la purezza di un ragazzo possono vivere; dove si lotta per la pace e il bene, e dove l’immaginazione regna incontrastata. Sono tutti sentimenti legati all’età dell’innocenza, fase in cui si crede incondizionatamente in qualcosa che in realtà non esiste, o che esiste, ma che crescendo non si riesce più vedere: perché l’essere adulti, maturare, comporta a volte la disillusione nei confronti delle cose. Il regista Michael Apted si affida agli effetti speciali, presenti in tutto il film, (che comprendono anche alcuni personaggi tra cui l’impavido topolino Reepicheep), e alla freschezza degli attori quasi tutti sconosciuti. Il protagonista Caspian, Ben Barnes, reduce dallo scarso successo della pellicola “Il ritratto di Dorian Gray”, torna ad indossare i panni del giovane e bel Re, per la gioia delle ragazzine di tutto il mondo. Presentato nell’inflazionata e terribilmente stancante formula del 3D, il film, per tutte le famiglie, si prepara a sbancare i botteghini natalizi.
Serena Guidoni