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Recensione di “Limitless”

La famosa leggenda secondo la quale l’essere umano utilizzi soltanto il 20% del suo potenziale intellettivo, prende vita in questa pellicola, che ci spiega cosa potrebbe accadere se riuscissimo a sfruttare il 100%.
Se riuscissimo ad utilizzare appieno le nostre potenzialità, se potessimo attingere in toto a tutte le nostre conoscenze pregresse, dove potrebbe arrivare la razza umana?.
Il film è posto in chiave introspettiva, infatti è il protagonista stesso, Eddie Morra, a guidarci in un flashback attraverso gli ultimi eventi della sua vita che l’hanno stravolta completamente. Non solo l’io narrante che svela la psiche del personaggio ma anche le inquadrature e gli effetti di post produzione voluti dal regista Neil Burger, ci aiutano ad addentrarci e ad immedesimarci con Eddie. Fino a che il trucco non è esibito quando è Morra stesso a porre la domanda: “che cosa avreste fatto voi?” Ed è proprio qui il punto.
Come il diavolo tentatore l’NZT, un farmaco sintetico in grado di potenziare oltre l’inverosimile le capacità intellettive di un individuo, si insinua nel pensiero dello spettatore, con effetti strabilianti, perché questa pillola magica non intontisce, ma bensì rende più lucidi e consapevoli del proprie capacità!
Il film prosegue riducendo l’aspetto cognitivo, divagando con i loop temporali e gli effetti speciali intervallati da trip psichedelici.
Un contrasto che si protrae fino alla fine della pellicola, tra effetti collaterali dimostrati e terapie ragionate, una lotta all’ultima pasticca che si conclude in maniera, in un certo senso inaspettata.

Serena Guidoni

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