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Recensione di: Lo stravagante mondo di Greenberg
Chi si aspetta la solita commedia americana alla Ben Stiller, rimarrà deluso. “Lo stravagante mondo di Greenberg” di Noah Baumbach è un film simpatico e anticonvenzionale che racconta la difficoltà di comunicare non solo nei rapporti sentimentali, ma anche nella costruzione di vere amicizie.
Il film, mischia umorismo e sentimenti e ha come protagonisti due antieroi romantici: Florance e Roger non sono belli, non hanno successo, non sono ricchi e non hanno grandi aspettative. Sono due persone che vivono come possono, due individui che non hanno visto realizzarsi i loro sogni, ma non per questo hanno smesso di andare avanti.
Un Ben Stiller insolito, dimagrito, emaciato e svestito dei soliti panni comici, a volte demenziali, dimostrandoci la sua bravura, confrontandosi con un personaggio psicologicamente difficile da digerire. Roger Greenberg infatti è un uomo di quarant’anni uscito da poco da una clinica riabilitativa psichiatrica, insomma un sociopatico, con evidenti problemi comportamentali e sentimentali.
Uscito un anno fa negli States, “Lo stravagante mondo di Greenberg” (titolo italiano che cerca di portare la gente al cinema per mostrare una commedia che non c’è) riuscirà ad avere successo in Italia?
Davide Monastra