Recensione di “Paul”
Paul, è un extraterrestre decisamente sveglio ed umanizzato, che ha passato gli ultimi sessant’anni nell’Area 51 a dispensare consigli sulla sua specie alle potenze mondiali, e non solo. Un bel giorno si rende conto che il suo tempo su questa terra è scaduto, e temendo per la sua incolumità all’interno della base, si lancia in una fuga senza ritorno, approdando in una stradina nei pressi dell’area militare dove stanno passando due giovani nerd inglesi (Graeme e Clive) in una gita – tour degli avvistamenti alieni. I due amici hanno risparmiato per anni per poter fare il viaggio della loro vita, solo per osservare da vicino i luoghi degli avvistamenti dei loro beniamini e si ritrovano a dare ospitalità e una via di fuga proprio ad uno di essi. E proprio Paul sconvolgerà i piani del loro viaggio trasformandolo in un road movie che gli cambierà per sempre la visione della vita.
La pellicola è una scanzonata storia a metà fra il fantasy e la commedia, che presenta una miriade di citazioni, omaggio ai film di genere, con protagonisti i due amici e sceneggiatori, fra i più divertenti e brillanti attori inglesi, Nick Frost e Simon Pegg, che qui incentrano la sceneggiatura soprattutto sul tema della diversità e del travagliato rapporto fra scienza e religione, affrontati però in maniera smaliziata da simpatiche scenette.
Rimane comunque duro l’attacco nei confronti degli integralisti da parte dell’alieno, che spiega a Ruth (Kristen Wiig), una spaventata e osservante cattolica che hanno rapito per sbaglio, la genesi del mondo secondo il suo punto di vista, liberandola dai retaggi cattolici in cui era stata rilegata e portandola ad una visione della vita completamente diversa da come era abituata.
La coppia Frost/Pegg ci regala, come abbiamo detto, un godibile film ad alto contenuto citazionista, dove la citazione stessa è un’accattivante della trama, si passa da “E.T.” a “Starman”, dall’inconfondibile “Incontri ravvicinati del terzo tipo” a “Cocoon” per finire poi con l’immancabile “Man in black”. Il tutto arricchito da ottimi effetti speciali, che integrano alla perfezione il personaggio di Paul, sviluppato in CGI, con gli altri protagonisti. Il doppiaggio italiano per il personaggio dell’irriverente alieno è stato affidato ad Elio, il leader della band Elio e le storie tese, alla sua terza esperienza di doppiatore, che qui rende la sua voce un po’ troppo forzatamente roca.
Sonia Serafini