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Recensione di: The Conspirator

Quattro anni dopo Leoni per agnelli Robert Redford torna dietro la macchina da presa e lo fa con un film che scava nella storia e nella coscienza del popolo americano. The conspirator, in sala dal 22 giugno, analizza infatti la reazione della nazione all’assassinio di Lincoln con gli strascichi inevitabili di quello che fu l’omicidio più sconvolgente della storia Americana. Tuttavia dietro le cospirazioni e le macchinazioni politiche, il cuore emozionale del film: la storia di una madre e di suo figlio.
The Conspirator infatti, pur indugiando sugli avvenimenti storico – politici del periodo, racconta la storia di Mary Surratt (Robin Wrigt), l’unica donna accusata di aver cospirato per uccidere Abraham Lincoln. Suo figlio John e gli altri cospiratori si riunivano nella sua pensione per mettere a punto il loro piano, e ancora oggi si ha il dubbio se la donna fosse o meno al corrente della pianificazione dell’assassinio. Sta di fatto che, nonostante l’abilità dell’avvocato della difesa Frederick Aiken (James McAvoy) e l’assenza di prove oggettive della sua colpevolezza, Mary fu condannata alla pena di morte da un tribunale militare. Fino alla fine non sappiamo quanto Mary fosse coinvolta in tale cospirazione, ma sta proprio in questa  ambiguità che possiamo rintracciare la veridicità del film. Infatti è palese da parte del regista la volontà di volersi situare a metà strada fra i due punti di vista e l’intenzione di dare della donna un ritratto che vada al di là del mero ruolo di cospiratrice politica. Ciò che dà vita ad una storia emotivamente coinvolgente è principalmente il rapporto che si instaura fra Mary ed il suo giovane avvocato: uno scontro fra due diversi modi di intendere la lealtà e la devozione. Aiken, capitano nordista devoto a Lincoln e alla causa unionista, dovrà superare la sua avversione interiore e la disapprovazione degli amici e di tutto l’ambiente in cui vive, per sostenere la causa di una madre che, al di là di ogni orientamento politico, è assolutamente devota al figlio. Entrambi si troveranno quindi a sfidare il proprio concetto di onore e fedeltà, lottando insieme contro un sistema sicuramente ingiusto.

Sara D’Agostino

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