Recensione di: The Raven
Dopo il deludente ‘Ninja Assassin’ del 2009 il regista James McTeigue torna con la pellicola ‘The Raven’, proponendo un ritratto non convenzionale degli ultimi giorni di vita dello scrittore Edgar Allan Poe. Il titolo del film rende omaggio a una delle opere con la maggior influenza gotica del poeta americano. Partendo dalle cronache accertate dell’epoca, che raccontano di un Poe ritrovato delirante per le strade di Baltimora, McTeigue costruisce un vero thriller con le atmosfere gotiche tanto care alle opere di Poe. Una storia in cui traendo spunto dalla biografia dello scrittore, vengono costruiti eventi verosimili che si sviluppano in modo scorrevole e intrigante. Se è vero che storicamente il personaggio di Auguste Dupin creato da Poe abbia ispirato Sherlock Holmes, possiamo altrettanto ritener vero che la pelliccola che ha come protagonista il detective più famoso del mondo è stata sicuramente d’ispirazione per la stesura di questo film. McTeigue riesce però a mantenere una propria indipendenza dai film di Guy Ritchie aggiungendo al suo lavoro atmosfere ancor più tenebrose e molto, molto sangue (all’inizio del film ci si aspetta quasi di veder comparire il pupazzetto di ‘The Saw’). Il tutto impreziosito da più di qualche citazione originale di Poe. Se il ritmo risulta essere una delle note più positive del film lo stesso non si può dire di parte del cast. John Cusack, protagonista del film, rimane per quasi tutta la durata della pellicola prigioniero della sua classica espressione ‘sbigottita-sorpresa-stupita’, eccezion fatta per qualche raro momento di vera recitazione (ma poi Poe..non aveva solo un baffetto?Proprio necessario il pizzetto?). Molto bene invece Luke Evans nel ruolo di un impeccabile detective, deciso e molto credibile. Alice Eve si limita a fare il suo compitino, aiutata sicuramente dal suo fascino. Nel complesso comunque un buon lavoro con tutti gli ingredienti del genere, che lascia lo spettatore fino all’ultimo curioso di sapere come si concluderanno gli eventi narrati.
Daniele Riccardelli