Recensione di The Sisters Brothers – Venezia 75
Sbarca alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia The Sisters Brothers di Jacques Audiard. Un western atipico, che si differenzia dagli altri maggiormente per la trama, per il tono da commedia nera e per la capacità di incollare lo spettatore allo schermo, facendolo diventare uno dei compagni nella loro corsa all’oro.
Ambientato nel 1851, il film racconta la storia di Charlie (Joacquin Phoenix) ed Eli (John C. Reilly) Sisters, due fratelli, criminali e sicari. Charlie, il minore dei due, sembra nato per portare a termine i compiti a lui assegnati, Eli invece, sogna un’esistenza normale. I due vengono assunti dal Commodore per cercare e uccidere un cercatore d’oro (Riz Ahmed). Dall’Oregon alla California, ha inizio la loro nuova avventura, una caccia che pian piano si trasformerà in processo iniziatico che metterà alla prova il folle legame che li unisce e la loro stessa umanità.
Un film tutto al maschile, The Sisters Brothers è l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro di Paul DeWitt, che mescola le atmosfere polverose del lontano West alla comicità nera. Molto fedele all’opera letteraria, il film di Jacques Audiard riesce ad inoltrare lo spettatore nella storia, rendendolo partecipe di questa caccia all’uomo, ma ancor prima, un’avventura e una storia di redenzione.
I due fratelli Sisters, anche se sembrano inizialmente trovarci gusto nel fare i criminali, man mano scopriranno di voler redimersi e ricominciare a vivere un’esistenza onesta. Contrariamente a quanto all’epoca la corsa all’oro abbia rappresentato un motivo in più per competere con gli altri cercatori, ciò che traspare è la collaborazione, l’unione che si crea tra i quattro protagonisti.
Ad aggiungersi al terzetto c’è infatti un detective (Jake Gyllenhaal), mandato dallo stesso Commodore, sulle tracce del cercatore d’oro che sembra aver scoperto una formula particolare per trovare facilmente le pietre preziose. La sete di potere di tutti però, sembra fare da collante e da spinta per la redenzione.
Sono i legami, la voglia di cambiare, l’amicizia e la fratellanza i temi cardine del film, un adattamento cinematografico che aggiunge e toglie in egual misura, avrebbe forse dovuto osare un po’ di più in alcune scene e soffermarsi meno su altre. Nel complesso però potrebbe facilmente approdare agli Oscar ed aggiudicarsi pure qualche premio.
Alice Bianco