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Recensione: Il diario di Bridget Jones

Il “Diario di Bridget Jones” è tratto dal best seller di Helen Fielding, e rappresenta tutto ciò che noi donne, a volte, adoriamo vedere!
Romantica, divertente e sdolcinata quanto basta, questa commedia riesce a mettere di buon umore lo spettatore. L’interprete, di questa variopinta storia, è una simpatica trent’enne con qualche chilo di troppo, un po’ pasticciona e alla continua ricerca del principe azzurro, alla quale presta il volto la camaleontica Renee Zellweger, che per l’occasione ha dovuto ingrassare non poco, ma che ci offre una magnifica interpretazione, riuscendo a far sentire finalmente  delle dive tutte le donne che si rispecchiano nel suo personaggio. Ad affiancarla, in un susseguirsi di gag e simpatiche scenette,  ci sono due attori simbolo della London moderna: il sexy donnaiolo Hugh Grant e il sensibile ed introverso Colin Firth. La regista inglese Sharon Maguire, ha saputo mettere a punto il perfetto meccanismo della commedia, grazie ai brillanti dialoghi  tipici dell’umorismo “british”, che sdrammatizzano i piccoli drammi della vita con delicatezza ed intelligenza, proponendoceli in un film che scorre piacevolmente, grazie anche alla buona amalgamazione del trio attoriale. Il personaggio di Bridget trova la sua riuscita nella semplicità con cui riesce a vestire i panni di una ragazza vera, e che finalmente rendono protagonista non una diva, ma, bensì una persona normale alle prese con i problemi di tutti i giorni, quelli con cui la realtà si diverte a giocare.
 

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