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Registe – Recensione

In concomitanza con la festa della donna, esce nelle nostre sale Registe, un documentario molto interessante, costruito con un’idea innovativa, mischiando scene recitate con interviste a critiche e registe, che coinvolgono e fanno riflettere sulla situazione della donna nel mondo fondamentalmente maschilista del cinema, in special modo, italiano.

Partendo da Elvira Notari (interpretata da Maria de Medeiros), prima regista italiana dei primi del ‘900, Diana Dell’Erba ci conduce per mano attraverso la storia del cinema italiano femminile attraverso gli occhi delle protagoniste. Registe attuali e critiche cinematografiche alternano i loro racconti ed esperienze a momenti recitati dalla de Medeiros che ci porta agli inizi del cinema muto.

Se Angela Ismailos con ‘Great Directors’ nel 2009 ci aveva condotto nel mondo dei grandi cineasti, la maggior parte uomini, Diana Dell’Erba ci presenta un puzzle ad incastro sulla storia della regia italiana tutta al femminile, attraverso un punto di vista storico, ma non solo.

Quello che emerge, infatti, dalle parole delle protagoniste è l’emozione, la stessa che noi proviamo, chi più e chi meno, a prodotto finito, quando la celluloide prende vita sul quel magico telone bianco.

Quella emozione che, fondendosi tra passato e presente, tra XX e XXI secolo, rimane la stessa nel momento in cui le registe iniziano un progetto, dirigono gli attori, trasformano il set da un insieme di elementi, a vita vera.

La stessa che emerge dal montaggio e dall’intelligente messa in scena del documentario, che ci regala degli spezzoni di film, ai più sconosciuti, con degli estratti di vita ricreati di Elvira Notari.

Se dobbiamo trovarci un piccolo pelo nell’uovo, forse nel doppiaggio della de Medeiros enfatizza un po’ troppo la situazione, anche se, non si può negarlo, allo stesso tempo ci trasporta in quell’epoca dove, il doppiaggio, era fatto proprio in questa maniera.

Ultimamente anche dopo ‘Una domenica notte’ si sente proprio la necessità del cinema italiano di parlare di se stesso, di scavare nel bello e nel brutto, ma di raccontarsi senza se e senza ma, elevando le figure che troppo spesso rimangono nell’ombra, ma che lo rendono grande, come i registi.

Ma in questo caso la Dell’Erba fa un’operazione ulteriore: connota il proprio documentario non solo di un valore storico/didattico, ma anche sociale, rivendicando il ruolo della donna nel mondo del lavoro e nella vita di tutti i giorni, dove, nonostante viviamo nel 2014 solo il 7% dei registi appartiene al gentil sesso.

Registe è un documentario ben curato ed interessante che apre gli occhi su un mondo e su un lavoro che diamo troppe volte per scontato. Un bel regalo da farsi per la festa della donna.

Sara Prian

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