Sotto una Buona Stella – Recensione
Smessi i panni di attore nel film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, Carlo Verdone riprende il suo ruolo di regista e sceneggiatore, per dar vita ad una commedia tragicomica, che può contare sul ciclone Paola Cortellesi e su due new entry, i bravi Lorenzo Richelmy e Tea Falco, raccontando una storia d’amore, di sincerità e a tratti malinconia, condita da quel pizzico di umorismo e divertimento, che la fa entrare nel cuore di tutti.
Federico Picchioni (Carlo Verdone) è un uomo d’affari di successo e vive in una casa lussuosa con la giovane fidanzata, Gemma (Eleonora Sergio). I due figli avuti dalla ex moglie, Lia (Tea Falco) e Niccolò (Lorenzo Richelmy), abitano invece con la madre. Quando questa muore, Federico si trova costretto ad accogliere in casa i due ventenni, più una nipotina nata da una passata relazione di Lia. Rimasto senza lavoro a causa di un tracollo finanziario, Gemma lascia Federico. Ed ecco che entra in scena Luisa Tombolini (Paola Cortellesi), una “tagliatrice di teste”, che abita nell’appartamento accanto ai Picchioni.
Presentandosi come una sorta di sequel al precedente film Posti in piedi in paradiso (2012) di Verdone, il regista sembra qui, voler raccontare ciò che è successo al padre separato, a cui era dedicata la pellicola, dopo un po’ di tempo.
Attualità, crisi economica e crisi affettiva con conseguente riscoperta dei sentimenti, vecchi e nuovi e lo scontro fra generazioni diverse, questi gli argomenti portati in scena, ma ciò che traspare è soprattutto un senso di rinascita, di riaffermazione di se stessi.
Il protagonista, dopo aver perso il lavoro viene per giunta lasciato dalla fidanzata più giovane ed è costretto a ricominciare da capo, poco dopo nella sua vita, e nel suo appartamento, piombano i figli, stravolgono la sua vita così come farà la nuova dirimpettaia, una ‘tagliatrice di teste’ che di giorno licenzia e di sera, aiuta i disoccupati a cercare lavoro.
La speranza nel futuro, il bisogno di essere amati ed aiutati, la voglia di iniziare sempre e quella di non fermarsi davanti agli ostacoli, questo il messaggio positivo che vuol esprimere la pellicola, dedicato all’Italia d’oggi.
La punta di diamante del film è senza ombra di dubbio Paola Cortellesi, che con spigliatezza, ma anche con un’ottima capacità di dosare i toni (comico, drammatico) ed instaurare una perfetta chimica con il regista ed attore, risalta tra tutti. Buonissime anche le interpretazioni spontanee e realistiche dei giovani Lorenzo Richelmy (Il terzo tempo di Artale) e Tea Falco (Io e te di Bertolucci).
Brillante quindi la nuova tragicommedia del regista romano, un mix di gags, momenti di riflessione e scene drammatiche, che emozionano lo spettatore e allo stesso tempo lo faranno divertire con risate sincere.
Alice Bianco