Stories We Tell – Recensione
Sarah Polley ci apre il suo album dei ricordi e ci fa entrare in punta di piedi, ma anche con una fortissima carica emozionale, nella sua vita, in quella di sua madre e dei suoi genitori, dei suoi fratelli e fratellastri, in un racconto di storie che vuole dimostrare come diversi punti di vista di uno stesso avvenimento, possono convergere tanto quanto collimare, portando a galla aspetti diversi.
Con Stories We Tell, Polley svuota la scatola del puzzle che è la sua storia e il suo passato con l’intenzione di ricostruire il quadro, di rimettere al suo posto ogni pezzo con l’aiuto e l’intervento di suo padre, di un vecchio compagno della madre, dei fratelli, delle sorelle, degli amici, il tutto per ricostruire se stessa ripartendo dalla figura di sua mamma, Diane, importante attrice teatrale.
Dopo la sua morte, Sarah scopre di essere frutto di una relazione clandestina della madre con Hugh Gulkin, importante produttore cinematografico canadese. Da qui la Polley parte non alla ricerca della verità, ma delle trasformazioni, piccole o grandi che siano, che hanno colpito i protagonisti di queste vicende.
La bravura della Polley sta nel mischiare e montare con raccordi intelligenti momenti d’intervista con immagini di repertorio ad altre, invece, girate per l’occasione con una Super 8, per dare l’impressione che anche quelle immagini siano reali, dando un senso di continuità davvero magistrale.
Stories We Tell è un docu-fiction che emoziona come pochi, perché il tocco della regista è leggero, delicato (suo tratto caratteristico che non perde nemmeno in questa opera), dove non si sente il bisogno di stabilire una verità, perché Sarah ha ormai fatto i conti con la vicenda, l’unico interesse in quest’opera sono i cambiamenti, le reazioni di chi è stato coinvolto dalla vicenda.
Polley indaga sulle incongruenze e contraddizioni tipiche dell’esistenza e trasforma il suo film in una lettera d’amore verso i suoi due padri che l’hanno amata senza se e senza ma.
Certo a chi può interessare il racconto di una famiglia come tante? Se lo domanda anche una delle sorelle di Sarah, eppure grazie al tocco della regista che non lascia mai niente al caso, Stories We Tell si trasforma in una storia commovente, coinvolgente, un ritratto di una donna, Diane, la madre, misteriosa e fugace, bisognosa d’amore. Ed in questo, in ogni tessera del puzzle che ha messo sul suo tavolo, la Polley ricerca la sua identità, lì dove i diversi registri cinematografici si fondono a fare da specchio di una vita mai uguale, diventando le fondamenta per un prezioso gioiellino come questa opera, emozionante e registicamente acuta.
Sara Prian