Superstar – Recensione
Concorso – 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Presentato questa mattina alla stampa della 69. Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Superstar, il nuovo lungometraggio del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese Xavier Giannoli. L’incubo di un uomo qualunque come Martin Kasinski (uno straordinario Kad Merad, interprete di Giù al Nord), vittima di una inaspettata celebrità, della quale non se ne spiega la ragione, è il geniale e quanto mai attuale punto di partenza per una satira perspicace e critica al mondo dei mass media e alle dinamiche che costituiscono la falsità dei mezzi di comunicazione. In un evolversi di situazioni da teatro dell’assurdo, nel quale assistiamo frastornati tanto quanto il protagonista, all’escalation di follia che il pubblico e chi lo “governa” riversa nel malcapitato, è quasi fisiologico rifugiarsi nello sguardo attonito e spaventato di Merad, la cui voglia di normalità cozza notevolmente con la bramosia di successo e popolarità alle quali anela la gente commune. Solo ed in balia degli eventi a Martin non resta che affidarsi alle cure di una giovane ed intraprendente giornalista (Cécile De France), spesso combattuta fra lo scegliere la via più facile per realizzare i suoi ambiziosi obiettivi, o mantenere fede alle proprie convinzioni. I toni della commedia (alcune sequenze sono davvero esilaranti), vengono continuamente smorzati da una riflessione amara e glaciale sui comportamenti sociali, che sempre più spesso spiccano per mancanza di sensibilità ed eccessivo attaccamento ai dettagli irrilevanti. La folla, le masse, come danno, tolgono, ed è così che un fenomeno nel momento stesso in cui è stato creato, diventa già carta da riciclare. L’intensità del tema trattato in questo film, il suo ritmo e le cromature delle emozioni espresse, rendono assolutamente futile rispondere alla domanda che incessantemente si pone il protagonista: “Perché?”.
Serena Guidoni