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Tao jie (A simple life) – Recensione

La regista Ann Hui, in concorso alla 68ª Mostra del Cinema di Venezia con “Tao jie” (A simple life), incentra ancora una volta il suo cinema sulle storie della gente comune. “Una vita semplice”, quella della domestica Ah Tao (Deanie Ip), è infatti al centro di questo film che, con accurata delicatezza ed un’asciuttezza quasi documentaristica, segue la donna nelle sue piccole grandi faccende quotidiane. Dopo aver prestato servizio presso quattro generazioni della famiglia Leung per oltre sessant’anni, all’anziana Ah Tao non è rimasto altro che prendersi cura dell’ultimo dei Leung rimasto ad Hong Kong, il produttore cinematografico Roger (Andy Lau). Nonostante l’età avanzata ed il discreto successo professionale, Ah Tao continua a vedere in Roger una sorta di figlio da accudire e viziare, cucinandogli, per esempio, i suoi cibi preferiti da condividere con gli amici o raccomandandosi continuamente perché pensi alla sua salute. Un bel giorno Ah Tao ha un infarto, ed il rapporto tra i due cambia perché per una volta è Roger a doversi prendere cura di lei. Ciò che meglio caratterizza lo splendido personaggio di Ah Tao è la grande dignità con cui la donna affronta il suo ruolo di domestica prima, il sopraggiungere della vecchiaia poi. La donna ha infatti semplicemente accettato il ruolo che il destino le ha riservato e ha dedicato la propria umile esistenza a rendere migliori le vite degli altri. Ed inseguito, per non essere in nessun modo d’intralcio all’amato figlioccio, Ah Tao sceglie di andare in una casa di riposo per anziani, mettendo da parte il dolore per aver abbandonato la casa in cui è sempre vissuta ed i suoi affetti. Tuttavia la grande umiltà di Ah Tao ed il suo sconfinato altruismo, le permettono di instaurare intensi rapporti anche in un luogo difficile, come può essere una casa di cura. Proprio l’ambiente della casa di  cura per anziani offre alla regista l’opportunità di poter dare allo spettatore un vivido quadro sulla vecchiaia e sul modo in cui questa viene affrontata in un paese cosí diverso dal nostro, sia culturalmente che socialmente, come la Cina. Ann Hui riserva all’anziana Ah Tao grande rispetto, lo stesso che le da Roger in un rapporto che regala momenti di grande tenerezza e vera commozione.

Sara D’Agostino
 

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