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The King – Recensione – Venezia 76

Enrico V d’Inghilterra è sbarcato al Lido di Venezia e a dargli vita è stato il regista David Michôd, insieme alla penna di Joel Edgerton (in veste anche di attore), con The King, una produzione Netflix e un adattamento molto libero dell’immortale Enrico V di William Shakespeare.

L’Enrico (Timothéé Chalamet) che vediamo all’inizio non è ancora stato incoronato re e si chiama Hal, è distante dalla sua famiglia e è dedito ad alcol e belle donne, insieme all’amico, ex soldato, John Falstaff (Joel Edgerton). Sul letto di morte, il padre lascia a lui il trono, a quel punto cerca di fermare il clima belligerante creato dal predecessore, ma si ritrova invischiato nella famosa guerra dei Cent’anni. Assieme a Falstaff, cercheranno di conquistare la Francia e prenderanno parte alla celebre battaglia di Azincourt.

Siamo ben lontani dall’originale opera di Shakespeare, ma lo scopo di Michôd ed Edgerton è stato evidentemente quello di portare sullo schermo un prodotto più moderno, che si potesse avvicinare ad un altro tipo di pubblico.

In The King ritroviamo temi sempre molto cari al regista, quali la famiglia, la lealtà e il tradimento all’interno di essa.

Il film può essere tranquillamente diviso in due parti: la prima, che si conclude con la decisione del neo eletto Enrico V di riformare la corte ed andare in guerra e la seconda, che inizia con la preparazione del conflitto, l’arruolamento di Falstaff e la battaglia finale. Uno scontro girato in maniera eccelsa, anche se ricorda molto la Battle of the Bastards di Game of Thrones.

Una delle novità, se così si può dire, è l’aver fatto interpretare la figura del re ad un giovane come Timothéé Chalamet. Gli adattamenti dell’opera del Bardo nel passato avevano visto come interprete principale attori più adulti, qui invece il protagonista è un 23enne.

Altro personaggio che si distingue per la giovane età e per un umorismo cinico è la figura del delfino di Francia, interpretato da Robert Pattinson, che in sala ha strappato molte risate.

Nel complesso, nonostante la prima parte del film che poteva essere accorciata, The King è un buon adattamento all’omonima opera di Shakespeare. La coppia Michôd-Edgerton è riuscita a darle quel senso di modernità in più e a renderla appetibile a più palati: lo spettatore già avvezzo all’atmosfera e anche a chi non lo è.

Alice Bianco

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