The Neon Demon – Recensione
“La bellezza non è tutto. La bellezza è l’unica cosa”, proprio a lei il regista visionario danese Nicolas Winding Refn dedica la sua ultima fatica. The Neon Demon ancor più delle precedenti, è totalmente asservita ai colori, alla musica e alla potenza delle immagini, ma è anche film di denuncia e di riflessione, che vuole puntare i riflettori sul mondo della moda e l’inferno di chi ne fa parte.
La protagonista è Jesse (Elle Fanning) una 16enne orfana di entrambi i genitori. Dalla Georgia si trasferisce a Los Angeles per diventare una top model. Lì dovrà vedersela con glitter e lustrini, ma non solo. La sua giovinezza e la sua vitalità verranno ben presto risucchiate dal mondo delle passerelle e dei servizi fotografici e da alcune ragazze dell’ambiente tra cui la truccatrice Ruby (Jena Malone) e le modelle, Gigi (Bella Heathcote) e Sarah (Abbey Lee), disposte a tutto pur di affossarla.
Angelo dagli occhi azzurri, dai capelli biondi e boccoli perfetti, così appare Jesse, una bellezza acqua e sapone quasi eterea, entra in una stanza e tutti si illuminano, la sua pelle bianca la fa risplendere. Refn mette al centro dell’attenzione proprio lei, ammirata dagli uomini, invidiata dalle colleghe donne.
La casta e pura georgiana Jesse, sbarca a Los Angeles, la terra degli angeli, quello che crede possa essere il paradiso, l’ancora di salvezza di una vita vissuta in solitario, ma non sa che ben presto riflettori, trucchi, colori e le passerelle si impossesseranno di lei, trascinandola in un inferno, dal quale sarà sempre più difficile uscirne integra.
Il regista si concentra proprio sul tema della bellezza naturale versus quella artificiale, la purezza che ben presto viene sacrificata alla sensualità e a ciò che vuol dire apparire, essere ammirata per il proprio corpo; per far questo, appare quasi chiaro che Refn si sia affidato ad un’opera ballettistica: il Lago dei cigni, molte infatti sembrano essere le citazioni durante il film.
Ebbene si, perché Jessie, cigno bianco in mezzo a tanti neri, esaltato per la sua giovinezza e semplicità, trasformandosi in una modella, per diventare sexy e osannata dagli altri, cade nella trappola e a sua volta diventa cigno nero, abbandonandosi alla mercé di quell’inferno di luci, impossessata da un demone, quello del titolo.
Colori accecanti, contrasti chiaroscurali e fra tonalità accese, un’immancabile colonna sonora di Cliff Martinez, le luci al neon e un’atmosfera che ricorda sin dall’inizio i film di Dario Argento, Refn sembra proprio che con The Neon Demon si sia superato. Il primo film con protagonista una donna riesce in pieno, storia, sceneggiatura, fotografia, montaggio e una composizione scenica-fotografica, mescolati in perfetto equilibrio fra loro.
Non è sicuramente una pellicola adatta a tutti, il contenuto visivo e tematico è impattante, è videoarte, ma è anche stupore per il coraggio di mostrare determinate scene, è perfezione nella composizione, delirio sensoriale e fisico, un’implosione psicologica e meno violenta, fisicamente parlando, rispetto alle opere precedenti, che sarà molto apprezzata dai cinefili.
Alice Bianco