The Words – Recensione
Scritto e diretto da Brian Klugman e Lee Sterntahal, e presentato con successo all’edizione 2012 del Sundance Film Festival, “The Words” è una narrazione su più livelli di una realtà che coinvolge, in epoche storiche differenti, gli stessi protagonisti.
Il film nasce da una conversazione fra i due registi durante un lungo viaggio in macchina: cosa avrebbero fatto se avessero trovato i manoscritti perduti di Ernest Hemingway? “The Words” ne è la risposta.
Come reagirebbe uno scrittore nel ricevere, inaspettatamente, quasi come fosse un dono dal cielo, un manoscritto contenente un’opera talmente bella da essere al di fuori della propria portata narrativa? Qualcosa che sa bene che non sarà mai in grado di scrivere? È sulla base di questa riflessione che si sviluppa il film, coinvolgendo anche aspettative lavorative e sentimentali dei protagonisti e l’infrangersi di quest’ultime a contatto con la realtà. Con queste premesse “The Words” descrive le vite di Rory Janese (Bradley Cooper), Clay Hammond (Dennis Quaid) e “Il Vecchio” Jeremy Irons.
La disperata ricerca di perseguire i propri sogni e raggiungere gli obiettivi prefissati, con la speranza di scampare al terrore di non riconoscere se stessi in ciò che si è diventati, e la paura di non riuscire a diventare ciò che si vuole, spinge gli uomini a compiere scelte difficili, con cui convivere per il resto della propria vita.
L’alternativa che ha davanti Rory, di pubblicare o meno il manoscritto appartenuto e perduto dal Vecchio, porta a riflettere sul peso delle proprie decisioni e sugli irreversibili risvolti futuri.
Uno dei punti di forza del film è dipeso dal cast d’eccezione, basti solo pensare a Jeremy Irons e Dennis Quaid a cui si aggiungono anche Bradley Cooper, Ben Barnes, Zoe Saldana e Olivia Wilde. Bradley Cooper regge bene il ruolo da protagonista, ma la sua performance si eclissa quasi completamente a confronto di quella del più maturo Jeremy Irons.
La sfida di Klugman e Sterntahal era quella di affrontare in maniera complessa le diverse sfumature di una storia comune, gestendo in maniera raffinata i diversi punti di vista dei personaggi. Il risultato c’è, ma potrebbe non andare a genio l’alternarsi discostante delle storie, che vengono delle volte troncate e poi riprese, interrompendo l’oggettivamente classico flusso narrativo lineare.
“The Words”, uscito lo scorso 7 settembre negli USA, sarà distribuito in Italia dalla Eagle Pictures a partire dal 21 settembre.
Eva Carducci