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Torno indietro e cambio vita

Quando si dice il cinema italiano si sta riscoprendo, ha idee nuove e uno stile, soprattutto nelle commedie romantiche, ricordando il parente americano, certo non ci si sarebbe mai immaginati che a far parte di questa corrente fossero i fratelli Vanzina. Abituati alle classiche commedie vacanziere, Torno indietro e cambio vita è tutto un altro genere, niente volgarità è tanto romanticismo, ma anche gags riuscite e poche banalità.

I protagonisti sono Marco (Raoul Bova) e Claudio (Ricky Memphis) amici dall’epoca delle superiori. Marco è sposato con Giulia (Giulia Michelini), conosciuta ai tempi del liceo, ha un buon lavoro e si dichiara felice. Claudio invece è single con una madre alcolista. Quando, a sorpresa, Giulia annuncia a Marco di volersi separare perché innamorata di un altro, lui disperato, racconta tutto all’amico, chiedendo di poter tornare indietro nel tempo, prima dell’incontro con Giulia. Un’auto in quel momento li investe e i due amici vengono riportati indietro a quando avevano 17 anni. Entrambi potranno così riscrivere il proprio passato.

Ispirandosi a Ritorno al futuro (1985), più volte citato nel film, ma anche ad alcuni loro progetti precedenti come A spasso nel tempo (1996) e Il cielo in una stanza (1999), Carlo Vanzina e il fratello Enrico hanno imbastito una sceneggiatura fresca, ingenua e semplice, senza cadere troppo nella scontatezza e a tratti, forse soprattutto nel finale, originale.

Ritornare indietro nel tempo, cambiare qualcosa che avremo voluto non succedesse o il contrario. Quanti non hanno mai sognato, almeno una volta nella vita di farlo? Ma quando è il destino che ci si mette di mezzo, nulla si può fare.

All’apparenza l’idea potrà sembrare “una delle solite”, ma il nuovo film dei Vanzina ha qualcosa di diverso da raccontare, dando vita ad una commedia che con gags riuscite e personaggi ben caratterizzati, finisce per divertire il pubblico. Più bravi dei due protagonisti, i due comici caratteristi, Max Tortora (il padre di Marco) e Paola Minaccioni (la madre di Claudio).

Buona è anche la regia, semplice ma efficace, così come la fotografia, i costumi e la scenografia. L’ambientazione anni ’90 viene rispettata, sin dai titoli di testa si respira l’aria anni ’90 e la nostalgia, figlia dei Vanzina, arriva anche allo spettatore.

Torno indietro e cambio vita, facendo leva sul timing, sull’amore nonostante tutto, facendo questa volta meno attenzione all’aspetto del “tradimento all’italiana”, elemento tipico dei film dei due fratelli sceneggiatori e registi, riesce ad essere una di quelle nuove commedie all’italiana con quel tipico sapore americano, senza tanti fronzoli e volgarità.

Alice Bianco

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