Two Mothers – Recensione
Una storia, o meglio, tre storie d’amore, quelle raccontate in Two Mothers, provocanti, provocatorie, complicate e semplici allo stesso tempo, il tutto sullo sfondo naturale ed incontaminato delle spiagge australiane, tra scandali, passione, amore vero e finzione, per una pellicola al femminile che coinvolge e regala intense emozioni.
Australia. Rose (Robin Wright) e Lil (Naomi Watts) sono migliori amiche fin dall’adolescenza. Entrambe sposate, alla morte del marito di Lil, Rose e il figlio Tom (James Frecheville) si avvicinano a lei e ad Ian (Xavier Samuel) suo figlio. I due bambini, col passare degli anni, diventano due splendidi ragazzi, i quattro trascorrono molto tempo insieme e dopo la partenza del marito di Rose, andato per lavoro a Sydney, tra lei e Ian scoppierà la passione. Tom allora per vendicarsi della storia fra sua madre e l’amico, inizierà una storia con Lil.
Diretto da Anne Fontaine (Coco avant Chanel) Two Mothers è una delle pellicole che descrive al meglio ciò che è la passione ed in particolare l’amore, quello per i figli, quello per un’amica e quello per l’uomo che si ama o che semplicemente ci fa star bene ed appagate sessualmente.
I legami, gli affetti e le sensazioni che provano le protagoniste e i rispettivi figli, colmano il film di un forte messaggio sociale. Il rapporto madre-figlio, amica-amica e madre-amante, all’apparenza complicati e a tratti inverosimili, nascondono invece una profonda semplicità pura e/o passionale.
Il rapporto madre-figlio che entrambe le donne hanno instaurato è puro, di affetto, senza limiti, quasi come fossero tutti amici; purezza è l’aggettivo che indica anche il rapporto amica-amica, l’affetto che le lega da anni infatti, si è trasformato in un vero e proprio rapporto fraterno (come quello fra Tom e Ian). Puro e allo stesso tempo passionale è invece il rapporto fra Ian e Rose (sesso e amore), mentre quello fra Tom e Lil è solamente passionale, rivela pochezza e fin da subito sembra costruito per pura vendetta, piacere e trasgressione.
Oltre alla narrazione anche la parte tecnica del film rivela delle qualità. Tutto è costruito su uno schema a due o quattro (le coppie, amiche, figli, storie d’amore) per questo, giocano un ruolo fondamentale campi/controcampi, montaggi paralleli e le continue somiglianze fra una storia e l’altra, così come la fluidità del montaggio.
Proprio grazie all’abilità di regia, sceneggiatura e recitazione, le sensazioni ed emozioni provate dai protagonisti, riescono facilmente ad essere assorbite anche dallo spettatore, in particolare da un pubblico femminile, che potrà così andare in profondità e carpire la semplicità e la verità della piccole cose, come l’amore che lega il quartetto.
Alice Bianco