Un enfant de toi – Recensione
In concorso al VII Festival di Roma Un enfant de toi, il 26° lungometraggio di Jacques Doillon, regista con un’esperienza quarant’ennale nel settore. Il film è una via di mezzo tra commedia e dramma, che tratta i temi ricorrenti nelle opere del regista parigino ovvero: l’infanzia, l’amore e cruda vita quotidiana. Aya (Lou Doillon) e, Louis (Samuel Benchetrit), si sono separati da tempo. Adesso Aya convive con Victor (Malik Zidida) dal quale vorrebbe un altro figlio, mentre Louis, ha una relazione con Gaëlle (Marilyne Fontaine), che reputa la sua fidanzata, ma non una relazione seria. Aya organizza ben nove incontri segreti attraverso i quali si riscopre tutta la passione fra un uomo e una donna che ricominciano a frequentarsi, arricchiti da scene romantiche e la ricerca di una serenità permanente. Jacques Doillon torna a dirigere sua figlia, avuta da Jane Birkin, che si diletta anche nell’arte del canto (proprio come sua sorella, acquisita, Charlotte Gainsbourg), infatti, il brano che apre il trailer di Un Enfant de Toi è tratto dal suo primo album Places, uscito quest’anno.