Violeta Parra Went to Heaven – Recensione
Violeta Parra Went to Heaven, è più un film da ascoltare che da vedere. Immagini e musica infatti, si confondono, creando l’universo di questa famosa e bravissima artista cilena, Violeta Parra, morta suicida nel 1967.
Figlia di una sarta e di un maestro di musica, Violeta (Francisca Gavilán) impara a suonare la chitarra ad 8 anni, da sempre vissuta in povertà, ha però un sogno, quello di diventare una brava musicista e con le sue esibizioni, aiutare economicamente la propria famiglia. Nelle sue canzoni esprime le problematiche della sua nazione, alla quale è sempre stata affezionata e dopo alcuni anni trascorsi a Parigi, con una mostra al Louvre, sarà proprio in Cile che istituirà l’Università del folklore, fino al ’67, anno in cui si suicidò.
Tratto dall’omonimo libro scritto dal figlio della defunta cantante, Angel Parra, il film riflette proprio sulla personalità artistica ed umana della donna, evidenziandone, in un montaggio caotico, la pienezza della sua vita: madre, compagna ed artista.
Attraverso questa pellicola, il regista Andres Wood ha voluto proprio omaggiare la gioia di vivere e le varie forme d’espressione, che hanno dato vita al mito di Violeta Parra. Un’artista a 360 gradi, capace di esprime allo stesso tempo, sofferenza ed allegria, con la sua musica, ma anche attraverso la pittura, la poesia e l’arte del cucito.
Nata in povertà, ha sempre usato la sua musica e la sua arte come mezzo di protesta, dichiarandosi paladina della disperazione cilena e come una sorta di cantastorie dei suoi tempi. Comunismo, capitalismo e l’ombra di Pinochet, fanno sfondo alle vicissitudini della sua epoca, ma con la sua musica folk, grido di aiuto e sofferenza, la Parra riusciva ad esprimere la sua ribellione a tutto ciò.
Proprio quell’intensità posta nell’amore, nella rabbia e nel tormento, l’hanno probabilmente portata a compiere quel gesto inaspettato, che va a cozzare con il titolo e il testo di una delle sue canzoni più celebri “Gracias a la vida que me ha dado tanto”, una vita che probabilmente, alla fine, aveva visto e provato, forse troppo.
Struggente, appassionato e rievocativo, Violeta Parra Went to Heaven, è il mezzo giusto per saperne di più su un’artista, che pochi in Italia conosco; e quale strumento migliore se non un documentario, che è più un film, realizzato direttamente grazie ai ricordi dell’amato figlio, che ha vissuto con lei e ha potuto descrivere al meglio la pienezza che caratterizzò la sua esistenza.
Alice Bianco