Welcome To New York – Recensione
In Welcome To New York, la nuova pellicola di Abel Ferrara, disponibile direttamente online, finzione e realtà convivono, il film infatti, solamente ispiratosi, come tiene a precisare all’inizio del film lo stesso regista, a fatti realmente accaduti, è un ritratto a tinte forti di un uomo, della sua psicologia, dei misteri racchiusi in lui, della cupidigia e della propria verità.
Devereaux (Gerard Depardieu) è a capo del Fondo Monetario Internazionale e sta per annunciare la propria candidatura alle elezioni presidenziali francesi, quando un’accusa di stupro nei confronti di una cameriera d’albergo, lo porta all’arresto cambiando il corso della sua vita.
Già accompagnata da uno stuolo di polemiche e una querela da parte di Dominique Strauss-Kahn, ai danni del produttore Maraval e del regista, Welcome To New York indaga sugli avvenimenti riguardanti proprio lo scandalo che mise il politico francese, al centro delle polemiche, essendo come lo stesso protagonista (Depardieu), accusato di molestie sessuali.
Con questa pellicola, Ferrara ha deciso di concentrarsi ed indagare nell’animo umano di questo personaggio, nella sua continua sete di potere e soprattutto nel sfruttarlo per raggiungere dei piaceri proibiti, perché ciò che traspare veramente dal film è che Devereaux, sia un malato di sesso. Un uomo che vive nella lussuria ed usufruisce del denaro e del potere perché ne è sedotto.
New York, la Big Apple amata da tutti, che nelle panoramiche iniziali è affollata di turisti, è lo specchio pulito della città e poi c’è la politica, hotel, uffici, aeroporto, questo è il mondo ‘’sporco’’ di Devereaux. Questi i luoghi che per lui sono il paradiso, rappresentati con scene di sesso particolarmente crude e spinte, ma che ben presto diventeranno il suo incubo.
Gerard Depardieu magnificamente veste e sveste, i panni del politico; la sua interpretazione, oltre che fisica, colpisce per la spudoratezza e l’aggressività, altrettanto degna di nota, Jacqueline Bisset, che nel ruolo di moglie riesce a mantenere la sua dignità e la sua robustezza.
Nonostante l’eliminazione di alcuni dettagli riconducibili al vero scandalo accaduto, con Welcome To New York, Ferrara è stato abile nell’analizzare ciò che ha spinto il ‘’suo’’ politico a comportarsi così; ne racconta le sue perversioni e lo fa senza fronzoli, spietato e crudo, in alcuni tratti anche volgare, offrendo però allo spettatore un film povero nel suo complesso se non fosse per una ricercatezza, soprattutto per ciò che riguarda la fotografia e la messa in scena, con una prima parte da film erotico e la seconda addirittura troppo composta, passando ad un registro drammatico e quasi intellettuale.
Morale della storia: sebbene gli interpreti abbiano dato il meglio di sé, probabilmente un film così non era necessario, Ferrara ha solo voluto buttare altra carne sul fuoco, analizzare ciò che ha spinto Strauss-Kahn/Devereaux a comportarsi così, esplicitando alla fine, con uno sguardo in macchina di Depardieu, che il lupo perde il pelo, ma non perderà mai il vizio.
Alice Bianco